festa dell'innovazione
Nordio: “Salvini sbaglia sulla guerra, la legittima difesa vale anche per gli ucraini"
L'ex magistrato all'evento del Foglio: "L'innovazione più importante è quella costituzionale". Sulla Meloni: "Contento che mi abbia considerato, simbolicamente, per il Quirinale"
“L’innovazione più importante deve essere l’innovazione costituzionale”. Si apre così l’intervento dell’ex magistrato Carlo Nordio alla Festa dell’innovazione del Foglio, a Venezia. Un’innovazione che va implementata in tempi rapidi, data la permanenza dell’impronta del codice fascista di Rocco nel dettato costituzionale, rimasto tale anche dopo l’entrata in vigore del nuovo codice, quello di Vassalli. Migliore ma in contrasto con la costituzione. In sintesi, dice Nordio, “o cambiamo la costituzione o cambiamo il codice di procedura penale”.
Sulla titubanza della politica quando si tratta di riformare la giustizia, Nordio dice: “La politica ha paura della magistratura e ha paura che queste innovazioni portino a delle reazioni e non parlo dello sciopero ma vere e proprie indagini, cosa che abbiamo visto fare”. Al contempo però la politica può approfitare della magistratura quando un avviso di garanza al posto giusto serve a far desistere una figura troppo esuberante. Una vicendevole strumentalizzazione.
“La riforma Cartabia si è mossa nella direzione giusta”, ha spiegato Nordio, ma ha sottolineato che “sono piccoli passi ma insufficienti per la riforma epocale che auspico”. Nel complesso l’ex magistrato promuove il governo Draghi sul tema giustizia, pur non essendo la riforma l’obiettivo fondamentale del suo esecutivo “che con i mezzi che aveva a disposizione ha raggiunto i fini prefissati”. E sul referendum di domani aggiunge: "attenzione a chi vuole sommare ai voti, legittimi, per il no, l'astensionismo".
L’ex magistrato è poi tornato sul suo rapporto con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Riguardo alla prima si è detto felice della candidatura al Quirinale avanzata dalla leader di Fdi. Non perchè volesse diventare presidente della Repubblica, ma perchè l'offerta di Meloni ha rappresentanto una “evoluzione in senso liberale, libertario e garantista del suo partito”. Su Salvini, pur ricordando le sintonie sul referendum, Nordio dice: “Abbiamo studiato anche insieme, in commissione Giustizia, il tema della legittima difesa, ma adesso che un paese come l’Ucraina viene invaso con aerei, carri armati e stragi, mi sento dire che dobbiamo cercare un dialogo”. Ma a chi chiede se le cortesie con Meloni siano il preludio di un’avventura politica risponde: “Non mi candido, né oggi né mai”