(foto LaPresse)

Come nasce il lento declino di Yahoo

Redazione
L’ex gigante della Silicon Valley si svende a Verizon (per appena 4,8 miliardi di dollari) dopo tante occasioni perse.

Tutte le storie che si rispettino su Yahoo iniziano dal racconto di quando, per ben due volte, la compagnia ebbe la possibilità concreta di comprare Google, che a cavallo degli anni Duemila era poco più di una startup squattrinata, e non lo fece. O di quella volta, qualche anno dopo, in cui i dirigenti della società di Sunnyvale arrivarono a tanto così dal comprare Facebook, ma non seppero convincere Mark Zuckerberg e persero l’occasione all’ultimo rilancio. Allora, parliamo di più di 15 anni fa, intorno al 2000, Yahoo era la più grande compagnia di internet del mondo, in un certo senso internet stesso, perché per accedere alle pagine web tutti passavano da Yahoo, ed era un gigante da 125 miliardi di dollari (massima valutazione mai raggiunta dalla compagnia, nel gennaio del 2000). Ieri, dopo una lunga serie di anticipazioni, la compagnia ha venduto il suo core business alla società di telecomunicazioni americana Verizon per appena 4,8 miliardi – e in molti ritengono che Verizon sia stata fin troppo generosa.

 

La storia di Yahoo è la storia di un fallimento spettacolare, di una leggendaria carenza nel management, di un’incapacità sistemica di capire dov’era il cuore dell’azienda, sviluppando un pivot dietro l’altro che alla fine ha condotto all’inconcludenza. L’ultimo ceo, Marissa Mayer, proveniente dall’arcirivale Google, è arrivato nel 2012 e si è trovato in mano, hanno detto alcuni esperti al New York Times, “un ghiacciolo che si scioglieva”, e anche lei, pur accolta come un messia, non è riuscita a fermare il processo. Ma la storia di Yahoo racconta anche quanto sia difficile innovare perfino nel luogo più innovativo del mondo, la Silicon Valley, perfino quando sei il primo, o tra i primi a farlo, con un motore di ricerca rivoluzionario per gli anni Novanta, perfino quando hai le idee e i soldi per implementarle. Yahoo era l’ultimo pioniere del web. La sua fine come società indipendente segna la fine di un’èra e rimarrà un modello di come un business prospero può decadere nel giro di pochi anni se non è in grado di cogliere le occasioni che gli si presentano – nel caso di Yahoo non solo le grandi acquisizioni, ma anche i mercati della ricerca su internet, dei social media, del mobile. L’innovazione è la merce più importante di tutte, l’ex gigante Yahoo non l’ha capito.

Di più su questi argomenti: