Il portiere della Cremonese Emil Audero (foto LaPresse)
guanti sporchi #15
La geometria di Emil Audero
La parata non è istinto né follia, ma calcolo: Emil Audero dimostra che in porta, più dello spettacolo, conta saper fare i conti con i triangoli
Se la parata è distruzione, annichilimento della gioia del gol e i portieri sono dai più considerati pazzi o quanto meno stravaganti, molto spesso c'è poco o nulla di distruttivo, pazzo o stravagante nel parare. Fare il portiere è spesso una questione di geometria. Anzi, di triangoli. Perché il triangolo è figura geometrica fondamentale.
C'è un problema però. La geometria euclidea non vale in un campo da calcio, le linee del pallone sono tutt'altro che rette, quasi sempre sono curvilinee. Eppure un portiere continua a ragionare per triangoli. Un lato è sempre lo stesso, quello che unisce i due pali della porta, gli altri cambiano a seconda del posizionamento del pallone. La difficoltà maggiore è quella di calcolare bene l'area e posizionarsi nel punto migliore, a volte l'unico, per aver la possibilità di toccare nel minor tempo possibile i due lati variabili.
Emil Audero è da anni che dimostra di essere un approfondito conoscitore della geometria. Per questo chi guarda le partite della squadra per la quale gioca spesso non si accorge della sua bravura. La "colpa" di Emil Audero è quella di ragionare geometricamente, posizionarsi nel miglior punto possibile e da lì muovere braccia e gambe per intercettare il pallone. Il suo modo di stare in porta non è mai ammiccante verso telecamere e spettatori, spesso non è nemmeno armonioso. Emil Audero è un bignami dell'arte di stare in porta, i suoi interventi sono didascalici, a risparmio energetico, un green deal di portiere.
Al diciannovesimo minuto di Torino-Cremonese, Emil Audero ha dato dimostrazione ancora una volta di tutto questo. E i tifosi del Torino se ne sono dispiaciuti assai. Perché Kristjan Asllani aveva fatto un bel lancio verso l'area della Cremonese e i piedi di Ché Adams. E Ché Adams l'aveva stoppata bene, si era liberato della marcatura, nemmeno troppo attenta, di Federico Baschirotto, e aveva calciato forte e preciso sul secondo palo. Un tiro che sarebbe entrato in porta, che avrebbe portato il Torino in vantaggio. Emil Audero però ha deciso che tutto questo doveva aggiungersi ai rimpianti della stagione del Torino. Il portiere della Cremonese aveva fatto i calcoli giusti, era nel posto migliore, si è allungato quel tanto che bastava per evitare il gol.
Le tre migliori parate della quindicesima giornata di Serie A
1. Emil Audero al 19esimo minuto di Torino-Cremonese 1-0 – 5 punti
2. ex aequo Federico Ravaglia al 90esimo minuto di Bologna-Juventus 0-1 – 3 punti
2. ex aequo Michele Di Gregorio al 4° minuto di Bologna-Juventus 0-1 – 3 punti
3. ex aequo Edoardo Corvi al 3° minuto di Parma-Lazio 0-1 – 1 punti
3. ex aequo Ivan Provedel all'83esimo minuto di Parma-Lazio 0-1 – 1 punti
La classifica dopo 15 giornate
1. Mike Maignan (Milan), 24 punti;
2. Michele Di Gregorio (Juventus), 16 punti;
3. Arijanet Murić (Sassuolo) e Ivan Provedel (Lazio), 15 punti;
5. Elia Caprile (Cagliari), 14 punti;
6. David De Gea (Fiorentina), 13 punti
7. Wladimiro Falcone (Lecce) e Mile Svilar (Roma), 8 punti;
9. Emil Audero (Cremonese), 7 punti;
10. Marco Carnesecchi (Atalanta), Nicola Leali (Genoa) e Federico Ravaglia (Bologna), 6 punti;
13. Alberto Paleari (Torino) e Zion Suzuki (Parma), 3 punti;
15. Maduka Okoye (Udinese), 2 punti;
16. Edoardo Corvi (Parma), Franco Israel (Torino), Lorenzo Montipò (Hellas Verona) e Adrian Šemper (Pisa), 1 punto.
Quello che avete letto è Guanti sporchi, un divertissement calcistico-narrativo sui numeri uno della Serie A e sulla parata che in qualche modo ha reso migliore, almeno dal punto di vista di quella minoranza che si veste diversamente dagli altri in campo, il fine settimana calcistico. Tutti gli episodi precedenti li trovate qui.