Uno scatto di Everton-Manchester City (Ansa)

Il Foglio sportivo - That win the best

Finché ci sarà la Premier tenetevi pure la Super League

Jack O'Malley

Fate attenzione perché sta tornando pure lo United. Mai dare per battuto il City di Guardiola 

E’ quella parte dell’anno che odio di più, quella delle ferie nelle redazioni che costringono i pochi presenti a riempire siti e giornali di bilanci, classifiche di chi ha segnato di più, vinto di più, fatto più assist, giocato di meno, elenchi di chi si è ritirato (un must di ogni dicembre, il luogo comune per cui “con chi ha detto addio al calcio quest’anno si sarebbe potuta fare una squadra che avrebbe vinto la Champions”. Certo, come no…), profezie per l’anno nuovo che verranno smentite, statistiche sui campioni d’inverno che diventano campioni a fine anno più inutili dell’opinione di un virologo sul Mes. 

 

Meno male che c’è la Premier League – altrimenti mi toccherebbe sorbirci la Serie A tra Natale e capodanno. E a proposito di Premier, mai dare per definitivamente morto il Manchester United, ma neppure illudersi che la fergusoniana vittoria in rimonta di martedì contro l’Aston Villa sia la soluzione a tutti i problemi. E’ ormai diventato un genere giornalistico a sé quello di definire “svolta” una vittoria inattesa di una squadra in crisi, tanto poi chissenefrega se non è così, chi vuoi che se lo ricordi. Sono anni che il Manchester United vive in un limbo calcistico terrificante, ed è forse la squadra per la quale si è abusato di più di questo genere giornalistico. Ogni sconfitta è sintomo della crisi in cui i Red Devils sono precipitati dopo l’addio di Sir Alex Ferguson, ogni vittoria scintillante fa gridare al “sono tornati”. 

Che 2024 sarà per i ragazzi allenati da Ten Hag si capirà anche un po’ oggi, nella partita contro il Nottingham Forest. L’unica cosa che so è che nel 2024 la Premier League sarà ancora il campionato più bello del mondo, con buona pace dei pippaioli della Super League, i fan dell’Unione Europea che vogliono il calcio globalizzato e diviso in Star, Gold e Blue League, così come i fedelissimi del regime Uefa-Fifa, che ora per rispondere alle liberalizzazioni pallonare inventeranno trofei ancora più brutti di quelli già esistenti. 

Guardate il calcio inglese, amici, che la Serie A è come un virus che dà crampi allo stomaco. Amate la Premier League come io amo la bionda, lettori che non vi siete ancora piegati all’applauso facile per il calcio femminile, alzate la pinta con me e brindate all’anno in cui l’Inghilterra vincerà l’Europeo e due inglesi la Champions e l’Europa League (voi tenetevi la Conference). E state attenti a Pep, che dopo la vittoria del suo City contro l’Everton ha ricordato che la sua squadra ha “nelle ossa” la voglia di difendere il titolo dello scorso anno. Se ci fossero solo Arsenal e Aston Villa a contenderglielo, punterei sulla squadra di Guardiola a occhi chiusi. Ma là davanti c’è anche il Liverpool, e Klopp si è rotto le palle di fare la macchietta. Attenti ai Reds, a proposito di previsioni inutili di fine anno.

Di più su questi argomenti: