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Calcio e finanza

Serie A: tre bilanci positivi

Matteo Spaziante

Le squadre del campionato impegnate a fare i conti al di là delle partite: positivi sì, ma si può fare di meglio 

La Serie A riscopre l’utile a bilancio. Certo, non saranno numeri stile Bayern Monaco (che nel 2022/23 ha chiuso il trentunesimo esercizio di fila con un surplus), ma anche tra i top club del campionato italiano c’è chi, nella passata stagione, è riuscito a coniugare risultati con l’equilibrio nei conti. È il caso ad esempio del Napoli campione d’Italia in carica, che nell’ultima annata ha chiuso il bilancio con un utile addirittura di 79,7 milioni di euro: si tratta della cifra più alta toccata da un club di Serie A, battendo il precedente primato di 66,6 milioni fatto segnare tra l’altro sempre dalla stessa società partenopeo.  

Non sono cifre record invece quelle del Milan, ma il bilancio 2022/23 del club rossonero, chiuso con un utile di 6 milioni, è comunque decisamente significativo: basti pensare infatti che l’ultimo esercizio chiuso in positivo risaliva addirittura al 2006 e che nell’intera era Berlusconi sono stati complessivamente tre i bilanci chiusi in utile (gli altri due nel 1990/91 e nel 1999/2000), a dimostrazione della straordinarietà dell’evento. Anche per i rossoneri, a spingere i conti verso il segno positivo sono stati i risultati in campo, con la semifinale di Champions League in particolare che ha permesso di superare i 400 milioni di fatturato per la prima volta nella storia

L’utile invece è ormai un trend consolidato per l’Atalanta, che anche nella annata senza partecipazione alle coppe europee è riuscita a chiudere il bilancio in positivo per l’ottavo esercizio consecutivo: numeri spinti dalle plusvalenze, un classico per gli il club bergamasco, con l’ultima riga del bilancio che ha fatto così segnare un +5 milioni.

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