Foto Epa, via Ansa

Il Foglio sportivo

Luka Vuskovic e l'altra meglio gioventù del calcio europeo

Michele Tossani

Così i club europei stanno cercando di trovare i nuovi Jude Bellingham. Chi sono i giovani calciatori che cercano di emergere a cui fare attenzione a partire dal francese Warren Zaïre-Emery e lo spagnolo Lamine Yamal

Non ancora diciottenne e già pagato 14 milioni di euro. Stiamo parlando del croato Luka Vuškovic, classe 2007 (no, non è un errore) acquistato dagli inglesi del Tottenham. Attualmente in forza all’Hajduk Spalato (club che vanta uno dei migliori settori giovanili al mondo), il sedicenne difensore rimarrà in patria fino al 2025, quando partirà alla volta di Londra per onorare il contratto che lo lega agli Spurs fino al 2030.

In un calcio moderno che corre alla velocità della luce, col mercato aperto tutto l’anno e con l’avvento di competitors dal portafoglio più o meno smisurato (leggasi proprietà arabe) è necessario per le società che vogliono stare al passo con i tempi muoversi il più rapidamente possibile per accaparrarsi i migliori talenti del pianeta.

Bruciare la concorrenza, anche con costi elevati, per assicurarsi giovanissimi di prospettiva, magari da rivendere più avanti per cifre ancora più mostruose. Questo per esempio è quello che ha fatto il Borussia Dortmund quando, nel 2020, si assicurò l’allora diciassettenne Jude Bellingham per una cifra di 25 milioni di euro. Tre anni dopo, il BVB ha venduto l’inglese al Real Madrid per 103 milioni. Lo stesso Real che non ha esitato a spendere 72 milioni per un altro diciassettenne, il brasiliano Endrick del Palmeiras.

Ma questo è il passato. Si tratta infatti di un elenco di giocatori che hanno già trovato casa, almeno per il futuro immediato. Quali sono invece le altre gemme più o meno nascoste che potrebbero a breve movimentare il mercato delle big?

In Francia, nel Monaco capolista della Ligue 1, ci sono parecchi elementi provenienti dalle giovanili del club monegasco. Fra questi, attualmente fuori per infortunio, è da considerare anche Eliesse Ben Seghir. Classe 2005, il giovane attaccante ha esordito nel club del Principato la stagione scorsa, prima in Europa League (un minuto circa contro la Stella Rossa in sostituzione di Volland) e poi anche in campionato, dove si è presentato segnando una doppietta all’Auxerre all’età di 17 anni e 315 giorni.

In Olanda troviamo Jorrel Hato (17), già alcune presenze registrate in prima squadra in questa Eredivisie. Altri nomi da seguire sono l’attaccante francese George Ilenikhena (17, Anversa); il connazionale difensore del Lilla, Leny Yoro (17); il difensore rumeno Andrei Borza (17, Farul Costanza); lo svedese Roony Bardghji (17, attaccante che gioca con i danesi del Copenaghen).

Le stelle più fulgide nel firmamento dei potenziali campioni non ancora diciottenni sono però due: il francese Warren Zaïre-Emery e lo spagnolo Lamine Yamal.

Ad appena diciassette anni d’età, Zaïre-Emery è già un elemento chiave nel Paris Saint-Germain di Luis Enrique, con il tecnico spagnolo che utilizza il ragazzo di Montreuil (Île-de-France) come centrocampista in grado sia di dare copertura che di invadere la trequarti offensiva. Diventato l’anno scorso il più giovane calciatore della storia del Psg a esordire in una partita ufficiale, Zaïre-Emery ha quest’anno battuto una concorrenza nutrita, facendosi preferire ai vari Marco Verratti, Fabian Ruiz, Cher Ndour e Carlos Soler.

A Barcellona invece si sta imponendo il sedicenne Yamal. L’esterno blaugrana ha già esordito nella Nazionale maggiore, andando a segno nella partita contro la Georgia (finita 7-1 per le Furie Rosse) e diventando così il più giovane esordiente con la maglia della selezione spagnola a 16 anni e 57 giorni (battendo il precedente primato di 17 anni e 62 giorni registrato da Gavi nel 2021) e anche il più giovane marcatore (precedente primato sempre di Gavi, stabilito a giugno con una rete alla Repubblica Ceca all’età di 17 anni e 10 mesi).
In mezzo a questi giocatori stranieri, c’è anche una promessa nostrana: Simone Pafundi. Il calciatore dell’Udinese, che ha esordito in prima squadra a sedici anni di età, si è messo in evidenza durante il recente Mondiale Under 20. Per ora, causa problemi fisici, non sta trovando molto spazio nelle rotazioni di Sottil. Ma se i friulani dovessero continuare ad andare così male, non è escluso che il tecnico bianconero possa ricorrere al talentino di Monfalcone (che intano l’Udinese ha legato a sé fino al 2026) appena si ristabilirà.

Di tutti questi giocatori sentiremo parlare nei prossimi anni. Sperando di non trovare fra loro nessun nuovo Freddy Adu, lo statunitense passato in pochi anni dall’essere considerato il nuovo Pelé al dimenticatoio.

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