in francia

Breve guida per orientarsi nella Coppa del mondo di rugby dal vivo

In Francia si gioca la manifestazione sportiva più lunga dello sport, quasi due mesi di palla ovale, placcaggi, mete e mischie

Marco Pastonesi

Quarantotto partite. Non solo partite, ma anche appuntamenti ed eventi, cerimonie e celebrazioni, spettacoli e occasioni, confronti e incontri. La prima partita l’8 settembre, l’ultima il 28 ottobre. E venerdì, alle 21, a Lione, c’è Italia-All BlacksCoppa del mondo di rugby, e non Mondiali, forse per distinguersi dagli altri sport. Non esiste manifestazione, neppure le Olimpiadi, così lunga né così pacifica. Si va allo stadio per tifare e sostenere, mangiare e bere, esserci e anche essere, per andare e partecipare più che per andare e assistere.

La Francia ha ritrovato il trofeo intitolato a William Webb Ellis, il leggendario inventore del gioco, nato in Inghilterra (a Salford, nella contea di Manchester) e sepolto in Francia (a Mentone, al confine con Ventimiglia), 17 anni dopo la prima volta e un anno prima dei Giochi olimpici. E lo ospita, e lo consacra, e lo valorizza, come sa fare con il Tour de France. tv e giornali, presidenti e ministri, personaggi e interpreti. Da “prime time”, da prima pagina, da prima notizia.

Ecco una breve guida dal vivo.

Biglietti. La prevendita era cominciata nell’aprile 2021, online, con attese eterne e frequenti rinvii a successivi appuntamenti. La possibilità di acquistare fino a un massimo di sei biglietti ha alimentato il bagarinaggio. Le facilitazioni per i pacchetti comprendenti alberghi e trasporti ha esaurito le vendite ma lasciato posti vuoti sugli spalti. Risultato: si può andare allo stadio ancora con la fondata speranza di trovare un biglietto, ma anche con il temuto rischio di pagarlo a peso d’oro. Nessun controllo sui nomi stampati sui biglietti. I cancelli del cielo.

Trasporti. Si può andare allo stadio in auto, treno, bus, bici… I parcheggi possono essere prenotati online (15 euro a Nizza, per esempio), e poi scoprire che se ne possono trovare liberi sul momento (a 10 euro, o addirittura gratis). La soluzione più economica è la bici: gratuita, in convenzione con i sistemi metropolitani. Palla ovale e pedalare.

Gastronomia. E’ il trionfo di quella stradale. Prezzi: sandwich di pollo 12 euro, piadina 8, panino 7, hot dog 5, granita 4, crepe Nutella 5, birra media (40 cl) 8 euro più 2 per il bicchiere (che si può restituire ricevendo i 2 euro, oppure che si può tenere come souvenir). Una bottiglietta di acqua minerale costa 3,50, un caffè 2,50. Avanti c’è pasto.

Abbigliamento. Quello ufficiale è caro, carissimo. Il senso di appartenenza, quando diventa voglia di appropriamento, ha il suo pedaggio. Le maglie costano 98 euro, le felpe dai 45 ai 60, le T-shirt 35, cappelli e sciarpe 20. Quello ufficioso, in negozi e negozietti, può arrivare fino alla metà. Fra un paio di mesi sarà svenduto. Si saldi chi può.

Gratis / 1. Fuori dallo stadio c’è uno stand dove si può essere ritratti e ottenere una foto a colori con lo sfondo di un manifesto della Coppa del mondo. Singoli, coppie, gruppi, squadre: una copia ciascuno, a consegna immediata. Cheese.

Gratis / 2. Fuori dallo stadio esibizioni di clown, acrobati e bande, cortei di tifosi, sostenitori e simpatizzanti, sfilate di maglie di club, nazionali e selezioni, incontri casuali con vecchie glorie. La vita è l’arte dell’incontro.

Gratis / 3. Dentro lo stadio si può essere premiati da una inquadratura sullo schermo gigante: l’unica condizione per partecipare e vincere è quella di baciare (uomo, donna, mascotte, chi c’è c’è). L’iniziativa si chiama “French Kiss”, ma non è indispensabile il bacio che noi italiani chiamiamo alla francese, e che forse i francesi chiamano all’italiana (o meglio: alla fiorentina), si richiede soltanto la giusta dose di allegria e passione. Ma di baci saziami.

Gratis / 4. Dentro lo stadio, cominciata la partita, si può tranquillamente emigrare dal proprio posto e traslocare in uno migliore purché sia nello stesso settore, senza che gli addetti (per la maggior parte si tratta di volontari) si ostinino a farvi rispettare fila e sedile. Liberi tutti.

Applausi. Dentro lo stadio, prima che la partita cominci, lo speaker aizza gli spettatori chiedendo di seguire ritmicamente, a suon di applausi a braccia tese sopra la testa, le sue invocazioni “rug-by-rug-by-rug-by…”. Funziona. Invece sono meno fortunate le ola durante la partita. Tutti insieme appassionatamente.

Servizi. Dentro lo stadio, bar e gabinetti (esiste ovviamente un nesso) sono assediati durante l’intervallo. Se possibile, meglio precedere le code rinunciando a uno scampolo della partita. Pit-stop.

Selfie. Non abbandonate lo stadio appena finita la partita, ma rimanete in tribuna e scendete – il più possibile – verso il campo. I giocatori di entrambe le squadre, esauriti i corridoi dove si complimentano o si abbracciano con gli avversari, fanno un giro del campo per salutare il pubblico. E come succede con gli azzurri, sono pronti a firmare maglie e palloni. C’è perfino chi lancia il proprio telefono ai giocatori per avere un selfie mondiale. Ritratti d’amore.

Di più su questi argomenti: