in vasca

Cosa aspettarsi dall'Italia del nuoto ai Mondiali 2023 (con vista su Parigi 2024)

Francesco Caligaris

Dopo i grandi successi l'anno scorso a Budapest, a Fukuoka, da venerdì 14 a domenica 30 luglio, si nuoterà e ci si tufferà per l'oro e per il pass olimpico. Chi vincerà sarà il campione mondiale meno duraturo della storia. A febbraio 2024 un'altra rassegna iridata

“I Mondiali di nuoto ormai sono ogni anno, li fanno sempre!”. Difficile dare torto a Federico Burdisso, delfinista azzurro. Un anno dopo l’edizione record di Budapest 2022 (22 medaglie italiane, 9 ori-7 argenti-6 bronzi, unico paese sul podio in tutte le discipline, terzo posto nel medagliere dietro a Stati Uniti e Cina) ecco Fukuoka 2023, da venerdì 14 a domenica 30 luglio. Gestazione difficile, quella del Mondiale giapponese: nel 2013 fu assegnato a Budapest, poi nel 2016 fu affidato alla città che già lo ospitò nel 2001 dopo una riorganizzazione del calendario della federazione internazionale. Ma non è finita qui. Fukuoka 2023 in origine avrebbe dovuto essere Fukuoka 2021. Poi Fukuoka 2022, a causa dello slittamento dell’Olimpiade di Tokyo. Infine ecco Fukuoka 2023, perché a gennaio di un anno fa il Giappone era ancora blindato per la pandemia. Al suo posto, edizione straordinaria in Ungheria. Chi diventerà campione del mondo a Fukuoka si potrà godere il titolo solo per sei mesi: a febbraio 2024, a Doha, ci sarà un altro Mondiale. Buon mal di testa a tutti.  

Se Budapest 2022 è stata un’edizione record per l’Italia in generale, è stato probabilmente un Mondiale irripetibile per l’Italia del nuoto in corsia. Il migliore di sempre: 5 ori e 9 medaglie complessive, tutte in specialità olimpiche. Un mix tra il reale valore della “generazione di fenomeni” (cit. Federica Pellegrini) e una serie di incastri fortunati tra assenze e inciampi degli avversari. Cosa aspettarsi quest’anno? Le classifiche dei migliori tempi stagionali ci accreditano di tre medaglie (staffette escluse), ma come sempre tutto è destinato a rimescolarsi in vasca.

La sicurezza è Thomas Ceccon, tirato a lucido già al Trofeo Sette Colli di giugno, il campione in carica che dovrebbe riuscire a difendere con maggior facilità l’oro nei 100 dorso di un anno fa. E attenzione anche ai 50 dorso e ai 50 farfalla, gara non olimpica che lo diverte tantissimo. Più complicato il compito dei ranisti Nicolò Martinenghi e Benedetta Pilato: il primo ha avuto qualche problema fisico ma è comunque da podio nei 50 e nei 100, la seconda ha attraversato una stagione senza certezze e nei 100 di cui è campionessa uscente non si è neanche qualificata. Da capire se verrà schierata comunque su scelta del direttore tecnico Cesare Butini. Nei 50, in ogni caso, è tra le favorite. Da medaglia anche Simona Quadarella (800 e 1.500 stile libero) e chissà che non arrivi una sorpresa da qualche giovane. Le ambizioni delle staffette dipenderanno molto dalla condizione di Alessandro Miressi, quest'anno mai sotto i 48 secondi nei 100 stile libero. E il capitano Gregorio Paltrinieri? Andate a capo.

Oltre alle medaglie, il Mondiale di Fukuoka permetterà di qualificarsi, in alcuni sport, per l’Olimpiade di Parigi 2024. È il caso del nuoto in acque libere, dei tuffi e della pallanuoto. Nel calendario le gare in acque libere sono state inserite prima di quelle in corsia e per questo la concentrazione di Paltrinieri è rivolta alla 10 chilometri di fondo. Ottenere il pass olimpico con un anno d’anticipo significherebbe poter programmare in maniera diversa, migliore, più rilassata, la prossima stagione. Per riuscirci dovrà salire sul podio, chiudere nelle prime tre posizioni, lo stesso obiettivo di Domenico Acerenza e di Ginevra Taddeucci e Giulia Gabbrielleschi nella prova femminile. Nei tuffi, dove l’Italia difende l’argento nel sincro misto da 3 metri di Chiara Pellacani e Matteo Santoro (specialità non olimpica), andranno ai Giochi le prime tre coppie delle gare sincro e i dodici finalisti delle gare individuali da 3 e 10 metri. Nella pallanuoto le squadre finaliste: l’Italia l’anno scorso ha chiuso seconda con gli uomini e quarta con le donne.

Ripetere il record delle 22 medaglie di Budapest sarà arduo anche perché nel nuoto artistico mancherà Giorgio Minisini, campione in carica del duo misto con Lucrezia Ruggiero: si è operato al ginocchio sinistro la settimana scorsa e salterà il Mondiale. Infine i tuffi dalle grandi altezze: Italia senza Alessandro De Rose, unico medagliato mondiale della storia azzurra, convocati Andrea Barnabà, Davide Baraldi ed Elisa Cosetti, terza all'Europeo di Roma 2022. 

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