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Gp di Catalogna

Formula 1. In Catalogna vince Vestappen. La Ferrari dovrebbe iniziare a pensare all'anno prossimo

Fabio Tavelli

Difficile che qualcuno possa evitare che l'olandese vinca per la terza volta di fila il Mondiale. Buoni segnali dalla Mercedes. Le Rosse invece sono in piena crisi

Se davvero il circuito di Barcellona è il benchmark di riferimento per tirare qualche somma allora il Gp di Catalogna ha detto alcune cose. La prima è che ha ragione Helmut Marko, il loquace consulente della Red Bull. Ovvero che Max Verstappen diventerà per la terza volta consecutiva campione del mondo e che il suo compagno di squadra Perez potrà fargli giusto il solletico qualche volta. La seconda è che la Mercedes “nuova” funziona e dimostra che anche i progetti sbagliati si possono migliorare e non di poco. La terza è che la Ferrari farà bene a concentrarsi unicamente sullo sviluppo non di questa vettura ma di quella dell’anno prossimo. Il famoso e troppo spesso ripetuto: “Vinciamo l’anno prossimo”.

Partiamo da Max. Ormai è quasi annoiato dal suo talento. 153 giri consecutivi in testa dagli ultimi a Miami più tutto il gp a Montecarlo e Barcellona. 40esima vittoria in carriera, quinta su sette in questa stagione. Pare che gli sponsor della Red Bull siano infastiditi per il fatto che l’olandese va talmente forte in gara che le telecamere dopo i primi giri se lo dimenticano. Perez servirà per la conquista del titolo costruttori ma a parte qualche sporadico exploit è impensabile che possa recuperare 53 di distacco.

Sulla Mercedes il discorso è più ampio. E’ chiaro che i grigio-neri sanno di non poter chiudere il gap sui tori austriaci ma sentono di non poter stare troppo lontani da quel vertice che quasi militarmente avevano occupato dall’inizio dell’era ibrida. A Barcellona hanno fatto secondo e terzo con Hamilton e Russell. Hanno certamente sfruttato il regalo di Perez in qualifica ma con gli aggiornamenti che hanno portato e la nuova configurazione della vettura hanno dimostrato che anche un progetto sbagliato (quello dello scorso anno) può essere ripresentato (quest’anno) ma anche essere corretto e rimesso a livello di seconda forza. Quindi in questo momento Mercedes è davanti ad Aston Martin con la ragionevole speranza di poter provare a vincere una gara se e quando Max Verstappen dovesse avere un passaggio a vuoto. Che Mercedes e Aston Martin possano contestare qualche vittoria alle Red Bull è prima di tutto interesse della Federazione e di Liberty Media. Perché siamo ai primi di giugno, manca ancora una vita alla fine della stagione e se le scuderie inglesi non creano un po’ di bagarre sarà durissima convincere la gente ad andare agli autodromi o guardare le gare in tv.

Capitolo (amaro) per la Ferrari. Il guaio di Leclerc in qualifica è entrato nel grande faldone dei “dobbiamo capire”. Sainz partiva dalla prima fila e ha chiuso a 45 secondi da Verstappen. Leclerc non è andato a punti, non riuscendo mai a passare Gasly (Alpine….). Il Team Principal della rossa Vasseur aveva detto, lui come tutti i commentatori, che Barcellona ci avrebbe dato il livello di rendimento della Ferrari. Ecco, se il livello è questo è meglio essere onesti e mettersi pancia a terra a lavorare sul progetto 2024. Perché questo, ereditato dal gruppo di lavoro di Mattia Binotto, è evidentemente insufficiente. La macchina consuma ogni mescola di gomma in maniera impietosamente superiore a quel che fanno i competitor. Che sia bianca, rossa o gialla non fa differenza: il degrado è tale di impedire qualsiasi speranza di star davanti a Red Bull e Mercedes. Ma anche di stargli vicini. La classifica costruttori dice quarta forza. Accanirsi per dare vita ad un progetto fallimentare è dispendioso in termini economici e stressante in termini emotivi. Tirare una riga e pensare a domani, altrimenti sul podio l’unica presenza Ferrari rischia di essere il Trento Doc che si spruzzano i primi tre a fine corsa.

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