Alla fine, restano i trofei. “Fra vent’anni sicuro. Adesso però c’è rammarico”. La voce di coach Alessandro Magro è quella di chi “è ancora annebbiato dal giudizio”. La sua Brescia aveva tutte le carte in regola per rivelarsi la mina vagante di questi playoff. Lo era già stata a febbraio, in Coppa Italia: il primo trofeo della sua storia, da ottava sul tabellone, battendo Milano e Bologna. Un capolavoro. “Volevamo dimostrare che non eravamo la squadra dei sette ko di fila”.
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