Shabazz Napier (foto Epa, via Ansa) 

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Per fortuna Shabazz Napier ha preso per mano l'Olimpia Milano

Francesco Gottardi

Dall’arrivo del playmaker, la squadra di Messina ha dimenticato molti dei suoi problemi, soprattutto ha iniziato a giocare e a vincere: 8 delle ultime 9 sfide di Eurolega. Ora serve continuare così (stasera e giovedì) per raggiungere i playoff: soltanto due mesi fa erano un miraggio

Lo scorso 23 gennaio, Ettore Messina scriveva una lettera che sapeva quasi di dichiarazione di resa. Non capita spesso, nel basket di oggi, che a stagione in corso un allenatore si rivolga direttamente “ai tifosi, giustamente delusi e disorientati dal periodo peggiore degli ultimi tre anni”. Dicendosi “il primo responsabile della costruzione e della gestione della squadra: ora il nostro obiettivo è aiutare i giocatori a ritrovare fiducia nei propri mezzi. Non sarà un percorso breve né semplice”.

 

Cinque giorni dopo, il playmaker Shabazz Napier ha firmato con l’Olimpia Milano. Ed è successo che quella squadra, “che si batte in difesa e soffre chiaramente in attacco” – Messina non poteva che ricorrere a un eufemismo – inizia a poco a poco a girare. Il 31 gennaio trova la prima vittoria europea del suo 2023, in un serrato finale contro Baskonia al Forum di Assago. Si ripete il 2 febbraio, superando la Stella Rossa Belgrado. Poi il successivo blackout in Coppa Italia dà l’impressione dell’ennesimo fuoco di paglia, di un’annata iniziata male e destinata a finire peggio. La differenza è che ora sul parquet c’è quel numero 13, finito a svernare in Messico ma di comprovato pedigree Nba. Napier ha quasi 32 anni, è alla seconda esperienza europea dopo una parentesi allo Zenit San Pietroburgo. E tanto gli basta.

   

Oggi Milano è reduce da otto vittorie nelle ultime nove gare continentali. E da compagine materasso qual era si è improvvisamente tramutata in mina vagante del torneo. Risaliti i bassifondi, playoff a una sola lunghezza, altre quattro gare a disposizione per centrare una qualificazione complicata da definire: in estate veniva considerata il minimo sindacale, per come si sono messe le cose avrebbe del clamoroso.

 

Nessuna formazione di Eurolega ha fatto meglio, da quando è arrivato Napier. Il ragazzo si prende tiri pesanti, segna e soprattutto fa segnare, sbloccando il resto dei compagni come se nel giocattolo costruito da Armani e Messina fosse mancato fin qui un ingranaggio fondamentale. Voigtmann appare rigenerato, Luwawu-Cabarrot sta salendo di giri, finalmente è arrivato il vero Tonut. E in casa Olimpia si sta pure svuotando l’infermeria, a partire dal talento di Shavon Shields.

  

Già così sono due mesi da incorniciare. Prendendo queste nove partite, Milano in media ha segnato 84 punti concedendone 75: il peggior attacco di tutta l’Eurolega è diventato il quinto dall’alto (con proiezione di 2.520 punti su tutte le gare disputate: appena 10 in meno della capolista Olympiakos); la miglior difesa è rimasta la miglior difesa. Semplicemente, la squadra adesso funziona. Il Forum osserva Napier e canta “Mvp, mvp”. Nelle ultime due, contro Fenerbahce e Bayern, lui ha infilato 46 punti.

 

Stasera l’Olimpia affronta a Istanbul i campioni in carica dell’Anadolu Efes, di fatto uno spareggio playoff. Giovedì sarà di scena a Tel Aviv contro il Maccabi. Altre due settimane (Barcellona in casa, Virtus Bologna fuori) e si chiude la stagione regolare. Milano deve vincerle tutte e sperare – anche tre su quattro potrebbero bastare, con un fortunato incastro di classifiche avulse. “Non succede”, ha detto Messina. “Ma se succede…” quella lettera di duro realismo avrà portato bene. A Napier l’onore di prenderla, accartocciarla e tirarla nel cestino. Canestro anche quello, sicuro.

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