Foto Epa, via Ansa

La Serie A aspetta il calciomercato. Qualche spunto Mondiale

Enrico Veronese

A gennaio si torna a giocare e inizia anche la finestra per acquistare e cedere giocatori. E niente come un Mondiale disputato tra novembre e dicembre solletica le attenzioni dei direttori sportivi.

Cosa sono i tifosi, se non eterni bambini? A Natale, senza boxing day in Serie A, tutto ciò che vogliono è bighellonare per ore in quel grande negozio di giocattoli che è appena stato il campionato del mondo, sognando di portare a casa l’elemento giusto per la propria squadra. Il 4 gennaio riprenderà la massima serie, il mercato rimarrà operativo per tutto il primo mese dell’anno, e niente come un Mondiale disputato tra novembre e dicembre solletica le attenzioni dei direttori sportivi.

Consigli per gli acquisti? Più che altro, caccia all’affare: va da sé che in questa sede non usciranno i nomi più scontati, come Cody Gakpo, Azzedine Ounahi e Ritsu Doan. Ma Qatar 2022 ha rivelato tanti atleti che, con qualche furbizia d’anticipo, potrebbero fare al caso di ciascuna delle venti squadre che concorrono al torneo nazionale italiano. Pronti? Via.

  

ATALANTA

La squadra di Giampiero Gasperini avrebbe bisogno di iniezioni in più di un reparto, a cominciare dal centro dell’attacco. Ma preoccupano le fasce, specie a sinistra: Joakim Mæhle va a corrente alternata, i sostituti Brandon Soppy, Nadir Zortea e Matteo Ruggeri convincono meno. Ecco quindi, all’esterno, il marocchino Yahia Attiyat-Allah: eccellente nelle due fasi, sfonda come Robin Gosens e recapita vagonate di cross. Blitz ora o mai più, prima che altri battano alla porta del Wydad Casablanca.

 

BOLOGNA

Thiago Motta dovrà decidere un assetto stabile per la trequarti. Già alla Spezia prediligeva centrocampisti puri dietro la punta, e difensori schierati davanti la difesa. A mettere in ordine le idee, liberando l’estro realizzativo di Lewis Ferguson, potrebbe pensarci Saeid Ezatolahi: il 26enne metodista è un riferimento che darebbe sicurezza all’impianto di gioco. Ha da poco perso un amico, ucciso dalla polizia iraniana: nella città dei diritti la sua affermazione andrebbe oltre il simbolo.

  

CREMONESE

Con il bel gioco, ma senza solidità difensiva, la strada appare segnata. Pertanto urge intervenire a fondo, azzeccando una punta da almeno dodici goal, e registrando la difesa a tre con effettivi di livello più alto: come Strahinja Pavlović, centrale serbo in forza al Red Bull Salisburgo e autore di un gol di testa nel recente match contro il Camerun. Fisico, stacco, concentrazione e ascendente ne farebbero un titolare sicuro a cui aggrapparsi per la salvezza, ma occhio ai cartellini.

   

EMPOLI

Pare che che alla corte di Paolo Zanetti arrivi Francesco Caputo, da scambiare con Sam Lammers. Quindi il saldo a zero e le frequenti disavventure sanitarie di Mattia Destro spingono a considerare ancora irrisolta la certezza dell’attacco: un occhio di riguardo potrebbe essere concesso a Cho Gue-sung, che con due colpi di testa aveva ripreso il Ghana prima della controrimonta. A un certo punto, nel Mondiale non deficitario della Corea del Sud, le speranze hanno cominciato a poggiarsi su di lui.

   

FIORENTINA

Il bizzarro caso di un campione del mondo mancato. Nicolás Gonzalez fu depennato da Lionel Scaloni alla scrematura dei validi e arruolati, e nemmeno Riccardo Sottil si è ancora ripreso del tutto: pertanto sul versante degli attaccanti esterni la banda di Vincenzo Italiano potrebbe operare ancora in entrata. Il portoghese Ricardo Horta farebbe proprio al caso viola: è una seconda punta, in fame di gol contro i coreani, vede bene la porta e non confliggerebbe con qualche esuberante ego altrui.

    

HELLAS VERONA

Ultima in classifica, un groviglio poco virtuoso nelle competenze in panchina: dire che sarebbe da rifare ogni reparto è scontato. Ma una guida caratteriale ci vuole, da quando Miguel Veloso accusa il peso degli anni e la ruggine da panchina: perché non confluire verso l’australiano Jackson Irvine, che ha rischiato di mettere paura alla Francia con un palo sullo 0-1 e non ha mai fatto mancare il proprio apporto di diga mobile davanti alla difesa? Per gli scettici: sarà mica peggio di Hongla…

    

INTER

Cinque mesi per crederci ancora. Prima di qualche cessione dolorosa, Steven Zhang è chiamato a manifestare quanto vuol gettare le basi per tornare a vincere: nonostante sia suggestivo l’accostamento ad Alexis Mac Allister (il nuovo Esteban Cambiasso?), le prestazioni di Niclas Füllkrug contro Spagna e Costa Rica hanno balenato la forza motrice che fu di Jürgen Klinsmann. Con queste credenziali è possibile scommettere, magari senza spendere tanto: non è un campione, ma quando è sano rende.

 

JUVENTUS

Di falle ce ne sono tante nell’organico di Massimiliano Allegri. Più di quante lo stesso trainer livornese sia in grado di ammettere: da qualche anno, per esempio, l’out sinistro è appannaggio di Alex Sandro, esausto ancorché qualitativo. Danilo e Mattia de Sciglio sono sostanziali ripieghi, quindi la candidatura dello statunitense Antonee Robinson non sarebbe peregrina: il ragazzo era già nel mirino delle milanesi, e in Qatar si è confermato tra i migliori dei suoi. Attende solo di esplodere.

  

LAZIO

Puntualmente la formazione di Maurizio Sarri viene sottovalutata, rispetto alla classifica che avrà alla fine. Eppure ha ragione il mister, i suoi accorgimenti mandano in tilt gli avversari e mostrano che si può fare tanto anche con ingredienti snobbati. In questo quadro, Djibril Sow si inserirebbe alla perfezione: mezzala d’attacco, trequartista, largo a rientrare, deve ancora consacrarsi e tra i biancocelesti potrebbe fare furore. In alternativa, battaglia all’Inter per Füllkrug, il vice Immobile.

 

LECCE

Lampi abbaglianti e periodiche amnesie, questo è stato finora il Lecce di Marco Baroni. Salvo se il campionato finisse ora, smarrirsi è un attimo. Gabriel Strefezza irrinunciabile, non altrettanto Lameck Banda o Federico Di Francesco: allora spazio al giapponese tutto destro Junya Ito, capace di allargare un centrocampo a quattro come di gravitare nella zona offensiva, con assist e una presenza costante nel gioco. Lontani i tempi in cui i giapponesi venivano acquistati per vendere magliette.

 

MILAN

Un ottavo di finale pesante contro il Tottenham Hotspur e la rincorsa al Napoli in campionato. Saranno mesi di fuoco per Stefano Pioli, alle prese con la coperta corta del centrocampo: Sandro Tonali e Ismaël Bennacer in pole position, Rade Krunić e Tommaso Pobega a inseguire, Aster Vranckx attende il suo momento. Pertanto il nuovo assetto societario potrebbe investire sul neocampione del mondo Alexis Mac Allister, e ricavarne evidenti benefìci in dinamismo e versatilità: sarà gara al rialzo.

 

MONZA

L’accoltellamento ai danni di Pablo Marì (sta bruciando i tempi per tornare a metà gennaio) ha aperto le porte della titolarità a Fabio Caldirola, ma è evidente che un elemento di spicco potrebbe aiutare la difesa brianzola a non subire troppo. Uno come Mohammed Salisu del Ghana, assai presente nelle azioni da palla inattiva, con uno standing internazionale in crescendo: non sarà impossibile portarlo via al Southampton e strapparlo alle rivali, ma la società di Silvio Berlusconi ha gli argomenti.

   

NAPOLI

Detta così, non ha bisogno di niente. Ma forse di ripensare all’assetto difensivo: con Rrahmani al rientro e la certezza di Kim Min-jae, non ha ancora convinto del tutto -vedi amichevoli- il salto di qualità di Leo Østigård e Juan Jesus. Quindi lavorare sotto traccia per accaparrarsi António Silva dal Benfica potrebbe essere operazione lungimirante, ma anche da sfruttare sùbito. I campioni d’Italia in (loro) pectore metterebbero le mani sopra un campione giovanissimo, già preparato e ambizioso.

 

ROMA

A Trigoria serve un intervento site specific, ovvero rimpiazzo dritto per dritto, dal momento che Rick Karsdorp ha rotto con José Mourinho, e non può bastare Zeki Çelik. La scelta potrebbe cadere sopra Josip Juranović, che difende da terzino e crossa da ala: la fascia destra del Celtic Glasgow è casa sua, è uscito dal mondiale quale migliore nel suo ruolo, a 27 anni ha l’ultima possibilità per diventare qualcuno. Se la continuità fosse quella mostrata in Qatar, si troverebbe spesso ad essere decisivo.

   

SALERNITANA

Davide Nicola può fare qualcosa di più, dicono i critici da bar. Ma urge dimenticare i fronzoli: in grado di oscillare tra il braccetto nella difesa a tre e il quinto a sinistra è Jesús Gallardo, recordman di minuti giocati sotto la gestione del “Tata” Martino, artefice di prestazioni intense contro Polonia e Arabia Saudita. Assieme al centrale Cesar Montes e al tiratore scelto Luis Chávez rappresenta la dote che il calcio messicano può mostrare al mondo: e a Salerno è appena arrivato Guillermo Ochoa

 

SAMPDORIA

Avrebbe bisogno di ben altro, Dejan Stanković, per riassestare i blucerchiati e condurli al porto della salvezza. Ma, almeno per cominciare, un regista rodato a certi livelli sarebbe la chiave per creare pericoli: la Tunisia ha in Ellyes Shkiri e Aïssa Laïdouni due elementi complementari, capaci di mettere in difficoltà Danimarca e Francia. Più vocato alla verticalizzazione il primo, dotato di forte carattere il secondo: con questi chiari di luna, a Marassi accetterebbero tutto pur di salvarsi.

 

SASSUOLO

Nel gioco degli specchi allestito dagli uomini di mercato, il solo Jeremy Toljan non ha un cambio testuale a destra, dopo il grave infortunio a Mert Müldür. Anziché adattare Kaan Ayhan, l’allenatore Alessio Dionisi troverebbe molto più conveniente l’arrivo di uno specialista: Richmond Laryea ha impressionato per forza fisica e velocità nei primi incontri del Canada, e da quanto s’è visto in Qatar appare maturo per coprire l’intera fascia in modo equilibrato, anche nell’attuale Serie A italiana.

   

SPEZIA

Il dna, anche nel calcio, vuol dire qualcosa. Se per due anni giochi imbottito di difensori (schierati dappertutto), se nella tua rosa abbondano - e sono felic i- i polacchi, uno più uno fa due: Krystian Bielik nasce nelle retrovie poi viene spostato davanti, a fare da diga. Non era nelle previsioni il suo ruolo da titolare in Nazionale, e per di più a centrocampo, seguendo la scia di Jakub Kiwior: eppure è accaduto, senza sfigurare, anzi consentendo di esprimersi agli elementi dotati di maggior fantasia.

   

TORINO

Affidabile in difesa, con il reparto raccolto attorno a Perr Schuurs e al portierone Vanja Milinković-Savić; brillante a ridosso della porta, con Nikola Vlašić e Nemanja Radonjić, il Torino continua a peccare di coperta corta a metà campo, ma soprattutto in zona goal. Vincent Aboubakar potrebbe rivelarsi in doppia cifra, dopo le sue prestazioni e le due reti (ininfluenti) a Serbia e Brasile se ne sono accorti tutti. Lascerebbe il calcio arabo per provare a riscrivere la storia? Tentar non nuoce.

 

UDINESE

Ancora una volta il sodalizio con il Watford promette bene per la società friulana. Ai Mondiali infatti si è messo in luce Ismaila Sarr: attraverso gol decisivi e azioni ubriacanti ha tenuto in piedi quasi da solo l’attacco del Senegal, privo di Sadio Mané. A Udine consentirebbe a Beto di tornare in perfetta forma, alternandosi con Gerard Deulofeu al supporto di Isaac Success e costituendo una stuzzicante alternativa tattica per schiodare incontri ostici: a Giampaolo Pozzo basta una telefonata.

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