Walid Cheddira (LaPresse)

Qatar 2022 - facce da mondiale

Walo-gol: Cheddira (l'italiano), alla conquista del Qatar con il Marocco

Gabriele De Campis

Storia e fenomenologia del bomber italo-africano del Bari, nato a Loreto, ma entusiasta di vestire la maglia dei Leoni dell’Atlante. Oggi in campo contro la Croazia

Segnatevi - in un Mondiale che potrebbe riservare sorprese, esplosioni di meteore e colpi di scena almeno nelle fasi iniziali - il numero 21 del Marocco.  Questa maglia è indossata da Walid Cheddira, attaccante del Bari convocato a furor di gol nel Belpaese nella nazionale dei “Leoni dell’Atlante”, che esordiranno oggi contro i vicecampioni del mondo della Croazia. Un sogno che il giocatore descrive su Instagram con tre parole: “Dreams come true”. Bomber dei biancorossi e capocannoniere della serie B, sarà una delle frecce offensive della nazionale nordafricana in Qatar.

 

La sua storia? Italiano di Loreto, figlio di genitori nordafricani, non ha avuto dubbi nello scegliere le origini familiari rispetto al Paese dove è nato (e del resto non era mai stato monitorato dalle selezioni giovanili azzurre): “Le radici culturali sono più importanti di un eventuale successo e non vanno mai messe da parte”, ha spiegato con sincerità. Entusiasta il papà Aziz, che gongola: “La convocazione è frutto di abnegazione e serietà”.  

Il sogno è sovrapponibile anche alla metafora del salto triplo: nel 2019-20 militava nella serie D marchigiana, nella Sangiustese. Poi la chance di entrare nell’orbita del Parma, l’anno scorso la promozione in B con il Bari. Quest’anno l’esplosione come realizzatore implacabile: in pochi mesi e grazie a un lavoro fisico-atletico fatto in estate (anche prima del ritiro), ha potenziato la sua intensità di gioco, raffinato tecnica e tattica, diventando un punto fermo dell’undici di Mignani. Il tecnico dei pugliesi spiega così l’alchimia-Cheddira: “Nel nostro piccolo abbiamo dato un contributo alla crescita di un ragazzo speciale che ha costruito il suo percorso sull’umiltà e sul lavoro. A noi mancherà, ma siamo orgogliosi di vederlo ai Mondiali, occasione unica nella vita di un calciatore”. Utilizzato inizialmente come seconda punta, ha brillato anche come attaccante centrale, supportato dalle creazioni del fantasista sudamericano Botta e dell’esperto Antenucci.

La consacrazione? È avvenuta grazie al gol-meraviglia da tre punti segnato al Sant’Elia di Cagliari, grazie a un inserimento realizzato con stop magistrale millimetrico e pallonetto vincente che ha beffato il portiere sardo in uscita.

Il suo cartellino è stato acquistato dal Bari (intuizione del direttore sportivo Ciro Polito) dal Parma per soli 180mila euro. Un suo gol nei campionati del Golfo farà felici i tifosi di Rabat, quelli di Bari che lo chiamano affettuosamente “Walino” e soprattutto la famiglia De Laurentiis, proprietaria del club biancorosso, che si ritroverà in organico un diamante sempre più raffinato, possibile pezzo pregiato del mercato di riparazione invernale.

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