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Qatar 2022

Benzema e la (s)fortuna bleus

Mauro Zanon

L’infortunio dell'attaccante Pallone d'Oro riaccende le lotte tra  i clan di Francia

“La France Kylian”, ha titolato ieri l’Équipe in prima pagina, perché i Bleus, che esordiranno stasera contro l’Australia, puntano tutto su Kylian Mbappé, l’attaccante star del Paris Saint- Germain, dopo l’infortunio in allenamento di Karim Benzema, Pallone d’oro 2022, costretto all’ultimo a rinunciare al Mondiale per un fastidioso problema muscolare a livello del quadricipite della coscia sinistra. “Une tragédie nationale”, commentano alcuni a Parigi, “c’est une malédiction”, dicono altri, visto che Benzema ha giocato soltanto una Coppa del mondo nella sua carriera: nel 2014, in Brasile. Buona parte del destino della nazionale francese passerà dunque da Mbappé, 24 anni il prossimo 20 dicembre, e il ragazzo di Bondy adora queste sfide, quando i riflettori sono tutti su di lui. “Kylian ci sa fare, è abituato a caricarsi tutti sulle spalle, non sono preoccupato per lui”, assicura Eduardo Camavinga, centrocampista del Real Madrid e dei Bleus. “Kylian è un giocatore straordinario, che ha delle qualità incredibili. E’ un onore averlo nella nostra squadra. Rispetto al 2018, è diventato molto più maturo. E’ un giocatore che può fare la differenza in ogni momento. Faremo di tutto per metterlo nelle migliori condizioni. Contiamo su di lui”, ha aggiunto Lucas Hernandez, terzino sinistro dell’Équipe de France.

 

Ma l’assenza di Karim Mostafa Benzema, l’assimilato di origini algerine che non cantò la Marsigliese e fa arrabbiare i sovranisti, il figlio di Lione che tutti chiamavano “Karim The Dream”, l’attaccante sbocciato alla corte di Zinedine Zidane, e in seguito sublimato da Carlo Ancelotti al Real Madrid, non è un’assenza qualunque. E sta suscitando parecchi interrogativi e altrettante malelingue. Samir Nasri, ex bad boy del calcio francese, oggi opinionista televisivo, ha detto con l’abituale franchezza che ha parlato al telefono con l’amico Karim e che Karim non sarebbe affatto contento di come è stato gestito il suo infortunio dallo staff della nazionale francese. “L’ho sentito ieri, era deluso. La gestione della sua situazione è stata pessima. E’ un giocatore speciale che richiede un’attenzione speciale. Non avevamo necessariamente bisogno di Benzema per l’Australia, la Tunisia e la Danimarca (le avversarie dei Bleus nel girone di qualificazione, ndr). Avevamo bisogno di lui per le partite a eliminazione diretta. E’ veramente un peccato”, ha dichiarato Nasri a Canal Plus, prima di aggiungere: “Non bisognava forzarlo. Ha giocato sessanta partite durante la scorsa stagione, è normale che senta una certa fatica a 34 anni. Non bisognava necessariamente forzarlo in questo inizio di Coppa del mondo”.

 

Non è l’unico a pensare che ci volesse maggiore prudenza nel gestire il fisico del Ballon d’or, alla stregua di quanto ha fatto il Belgio con Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter, che lo staff belga starebbe preservando per l’eventuale fase finale. Come riportato dall’Équipe, anche l’entourage di Benzema si sarebbe mostrato tutt’altro che convinto dall’intensificazione degli allenamenti decisa dallo staff di Didier Deschamps, alla luce del delicato problema muscolare che l’attaccante si trascinava da un mese. Poi c’è anche chi ricorda che la Coppa del mondo del 2018, in Russia, è stata vinta senza Benzema, e chi insinua, persino, che alcuni compagni di squadra non sarebbero così dispiaciuti. “Certi giocatori della nazionale francese, con il quale ho giocato, sono felici dell’abbandono di Benzema”, ha dichiarato a Espn Brasil l’uruguayano Diego Lugano, ex giocatore del Paris Saint-Germain (durante la sua esperienza parigina ha incrociato il portiere Alphonse Areola, il centrocampista Adrien Rabiot e l’attaccante Kingsley Coman). Le affermazioni, va da sé, hanno creato un gran baccano a Parigi, dove i tifosi non hanno alcuna intenzione di assistere a un’altra figuraccia come nel 2021, quando i Bleus disputarono un pessimo Europeo, condito di polemiche e scaramucce tra i vari clan: Mbappé contro Giroud, Rabiot e famiglia contro Pogba e famiglia, gli uni accusando gli altri di essere troppi individualisti. A proposito di Pogba: il centrocampista della Juventus osserverà il Mondiale da lontano a causa del suo infortunio, ma l’affaire dei marabù che Paul avrebbe pagato per gettare il malocchio su Mbappé, accusa lanciata a fine agosto dal fratello Mathias, continua ad aleggiare, minando la tranquillità del gruppo di Deschamps e pure di Emmanuel Macron, il presidente della Repubblica, che sogna il bis dopo il 2018 anche per ragioni di politica interna.

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