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Inizia la Champions League. Il solito primo giorno di scuola

Giovanni Battistuzzi

Juventus e Milan (martedì) e Inter e Napoli (mercoledì) debuttano nell'edizione 2022-2023 della coppa più importante d'Europa. La necessità di superare i gironi e cercare di arrivare ai quarti più che con il blasone ha a che fare con i soldi

È un po’ come il primo giorno di scuola delle medie. Ci si ritrova nel cortile dell’istituto, ci si divide tra amici, si osservano gli altri, quelli non abbastanza amici da entrare nella combriccola, e forse non nemici, ma chissà. Si scruta cos’è cambiato negli altri, per vedere se quello che si è sentito (o non si è sentito) dire è vero o solo una cavolata. Ci si fa soprattutto un’idea di che anno potrebbe essere, che tanto lo si sa che sarà diverso da quello precedente, ma nemmeno troppo - anche perché Carlo Ancelotti è ancora alla guida del Real Madrid e l'allenatore italiano è uno che spesso, anzi quasi sempre, in Europa arriva in fondo, anche l'anno scorso quando in pochi, per non dire nessuno, a settembre avrebbe scommesso un soldo sui Blancos -, serve più che altro calcolare quanto la distanza sarà grande.

È una grande scuola media la Champions League nella quale le classi sono fatte e i notabili sono i soliti, con i loro vestitini da fighetti e il loro visino per bene, che tutte le ragazze sembrano avere occhi solo per loro. Tutta gente che scende da auto di lusso ed è pronta ad accaparrarsi l’accaparrabile, cioè tutto, gloria e soldi, che poi è quello che conta, e che si sa che è legge antica quanto il mondo quella per la quale i soldi chiamano soldi.

Poi ci sono i bulli, che si conoscono altrettanto, ma al solito sono imprevedibili e si può mai sapere che combinano, perché si sa mai che da un anno all’altro non possano essere diventati meno forti, meno temibili, o chissà, forse soltanto più stupidi. E con loro gli sfigati, quelli che sono già contenti di esserci a questa Champions League, perché già esserci è importante. Che magari non è la Superlega la Champions, ma non è che ci va troppo lontana, che la mensa scolastica è opulenta e imbandita e tra l’esserci e il non esserci ci passa un mondo che nemmeno ad Amleto sarebbe venuto in mente. Un mondo che non c’ha niente di etico o morale o religioso, ma parecchio calcistico e dove girano parecchi soldi. Il calcio è così, prendere o lasciare e si finisce per prendere sempre.

A questa scuola media e soprattutto alla mensa di questa scuola media le italiane non si è ancora capito se si siederanno tra i bulli o tra gli sfigati. Che è più questione di blasone, quello è ricordo di un’età antica, che non c’è più, sempre che sia davvero esistita.

 

C’è stato un tempo, almeno tre o quattro generazioni calcistiche fa, nel quale i tifosi del Milan sostenevano, non con una tronfia soddisfazione, che due scudetti (o forse di più) non facevano una Champions, che vuoi mettere la soddisfazione di conquistare l’Europa… Lo dicevano rivolti ai tifosi della Juventus, che entro i confini festeggiavano di più, ma che nelle coppe poco o niente, e a quelli dell’Inter che non festeggiavano affatto.

C’è poco o niente del calcio di allora in quello attuale.

Vent’anni fa, annata 2002-2003 quella della finale Juventus-Milan vinta dai rossoneri, giocavano in Serie A dodici tra i trenta calciatori più costosi che calcavano i campi europei. Ora sono tre: Dusan Vlahovic (settimo), Lautaro Martínez (diciottesimo) e Rafael Leao (ventottesimo) - tutti valori di Transfermarkt. Vent’anni fa, annata 2002-2003, tra le prime venti società calcistiche d’Europa per valore totale della rosa c’erano sei squadre italiane (Juventus terza, Milan quarto, Inter settima, Roma undicesima, Parma tredicesima, Lazio sedicesima), ora quattro, ma parecchio dietro rispetto al passato: Inter dodicesima, Milan tredicesima, Juventus quindicesima e Napoli ventesima.

Se molto, anzi parecchio, è cambiato in queste tre o quattro generazioni calcistiche, una cosa però è rimasta pressoché intatta, ossia la constatazione che due (o forse più) scudetti non fanno un Champions. Il blasone non conta più però, non solo almeno, conta meno di allora. È questione di soldi, immediati e futuri.

Immediati perché arrivare agli ottavi vale 9,6 milioni di euro (10,6 i quarti, 12,5 la semifinale, 15,5 la finale), più tutto il resto, diritti tv e companatici vari; futuri perché meglio si fa, più si guadagna con il ranking decennale che vale quest’anno 600,6 milioni (ed è diviso quote di coefficiente da 1,137 milioni di euro ciascuna e più si è alti nella classifica dei risultati delle ultime dieci edizioni della Champions più quote si ha diritto).

Insomma serve stare dentro al giro giusto per non uscire del tutto dal giro, anche quello un po’ meno giusto. È sempre stato così, ora è solo un po’ più gonfiato, esagerato. E bisogna iniziare a farlo da ora, perché dalla prossima stagione si cambia ancora formato e le differenze saranno più evidenti, soprattutto nei conti in banca.

Qualche variazione sul tema ai soliti noti c’è sempre stata nelle ultime edizioni della Champions League. L’anno scorso il Vilarreal, nel 2020 il Lipsia (con il marchio Red Bull alle spalle, non quisquiglie), l’Ajax nel 2019 e la Roma nel 2018. Tutte squadre che non si sono ripetute, tutte squadre che hanno preso il vento giusto, l’hanno saputo quasi domare fino a schiantarsi più o meno dolorosamente.

La prossima si faccia viva, vedremo se andrà diversamente.

 

Tutti i gironi della Champions League

 

Gruppo A: Ajax, Liverpool, Napoli, Rangers
Gruppo B: Porto, Atlético Madrid, Bayer Leverkusen, Club Brugge
Gruppo C: Bayern Monaco, Barcelona, Inter, Viktoria Plzeň
Gruppo D: Eintracht Francoforte, Tottenham Hotspur, Sporting Lisbona, Olympique Marsiglia
Gruppo E: Milan, Chelsea, Salzburg, Dinamo Zagabria
Gruppo F: Real Madrid, Lipsia, Shakhtar Donetsk, Celtic 
Gruppo G: Manchester City, Sevilla, Borussia Dortmund, Copenhagen
Gruppo H: Paris Saint-Germain, Juventus, Benfica, Maccabi Haifa

 

Il calendario della Champions League

 

Prima giornata: 6/7 settembre 2022
Seconda giornata: 13/14 settembre 2022
Terza giornata: 4/5 ottobre 2022
Quarta giornata: 11/12 ottobre 2022
Quinta giornata: 25/26 ottobre 2022
Sesta giornata: 1/2 novembre 2022

Ottavi di finale: 14/15/21/22 febbraio e 7/8/14/15 marzo 2023
Quarti di finale: 11/12 e 18/19 aprile 2023
Semifinali: 9/10 e 16/17 maggio 2023
Finale: 10 giugno 2023

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