AP Photo/Manu Fernandez 

Statisti e leader politici dovrebbero imparare da Leclerc

Fabio Tavelli

Non è facile ammettere le proprie colpe, dire ho sbagliato. A Le Castellet il pilota monegasco butta via un'altra gara e ora è a 63 punti da Verstappen. Gran rimonta di Sainz

Fin troppo facile andare con la memoria al 2018 e a quell’incomprensibile uscita di Sebastian Vettel alla curva Sachs di Hockenheim. A Le Castellet il giro era solo il 18esimo e non il 52esimo ma la dinamica con la quale Leclerc è finito in testacoda e poi addosso alle barriere ha riannodato tristemente il nastro per i tifosi della Ferrari. Nel ’18 quell’impatto compromise la rincorsa del 4 volte campione del mondo a un nuovo trionfo. Vettel era primo in classifica, pochi giorni dopo il mondo avrebbe scoperto della malattia che portò all’improvvisa scomparsa di Sergio Marchionne. Leclerc non era primo in classifica e non sapremo mai se il monegasco avrebbe saputo tenere dietro tutta la gara Max Verstappen ma gli indizi erano fortemente a favore di questa ipotesi.

 

A dieci gare dalla fine del Mondiale il gap tra il campione del mondo e la Ferrari numero 16 è di 63 punti. Una voragine davvero enorme. Leclerc ancora una volta ha parlato come dovrebbero fare statisti, leader di partito o d’industria. Si è preso la colpa, ha detto che tra Le Castellet e Imola ha buttato via 32 punti e che se perderà il Mondiale per 32 punti saprà con chi prendersela. Chapeau. Bisognerebbe andare a scuola da questo ragazzo per come si parla dopo un proprio errore.

 

La gara per la vittoria è finita lì, Verstappen ha ringraziato e salutato. Va detto senza troppi giri di parole che ancora una volta la Ferrari, questa volta per colpa del pilota, non ha capitalizzato alla domenica quel che di buono aveva costruito al sabato. Sainz ha disputato una gara splendida, ha effettuato un paio di sorpassi davvero di alto livello ed ha chiuso quinto dopo essere partito dall’ultima fila. Peccato per quei 5 secondi di penalità per un’uscita dai box un po’ improvvida e per avere fatto una sosta più degli altri quando lo spagnolo con la gialla stava dando la paga a tutti.

   

In Francia abbiamo rivisto due Mercedes sul podio, con Lewis Hamilton secondo nel giorno del suo 300esimo Gran premio. I tedeschi potrebbero beneficiare di un aiutino regolamentare dopo la sosta agostana e c’è da scommettere che prima o poi una gara riusciranno a vincerla. Se ne riparla domenica prossima in Ungheria, altra terra torrida e altra opportunità per questa Ferrari di mettere a terra la sua superiorità. Perché non c’è dubbio che oggi la Rossa sia il progetto migliore. A impedirle di stare davanti a tutti ci sono però alcuni fattori: errori umani, dei piloti o del muretto, e affidabilità. Intendiamoci, la Red Bull è Verstappen e non molto altro. Ma per ora l’olandese basta ed avanza. Guida come un Maestro, non commette errori e sa gestire da veterano il temperamento che nei primi anni di carriera lo portava a cercare troppo spesso il corpo a corpo. Per il momento gli basta questo.