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Il Foglio sportivo

Mbappé è arrivato a Scandicci

Alberto Brandi

Sbarca in Italia la cinese Zhu Ting che per il volley femminile vale come l’asso francese

Zhu Ting a Scandicci. In molti si staranno chiedendo chi sia Zhu e cosa rappresenti Scandicci. Presto spiegato: Zhu è una delle giocatrici di volley più forti del mondo, Scandicci è una squadra ambiziosa del nostro campionato di A1. Non basta? Zhu è come dire Mbappé nel calcio. E nel pallone nazionale Scandicci sarebbe un’Atalanta un po’ più ricca. Vero anche che la 27enne cinese non è nel momento più brillante della sua carriera a causa di un problema al polso destro che ne ha condizionato il rendimento più recente. Ma è fuori di dubbio che il suo stipendio possa essere tranquillamente paragonato, con le debite proporzioni, a quello del Donatello che fa impazzire i tifosi del Paris Saint-Germain. Zhu, infatti, percepirà circa 1,2 milioni di euro per la prossima stagione. Con quella cifra, per capirci, si coprivano tutti gli stipendi delle 14 giocatrici della Nazionale italiana che quattro anni fa vinse l’argento ai Mondiali. Certo, Egonu ai tempi si “accontentava” di 150mila euro (ora prende 5 milioni in quattro anni), però il dato rende più chiaro lo sforzo di Paolo Nocentini, patron e sponsor della società fiorentina. Lui, 81 anni, è il proprietario dell’azienda Savino Del Bene. Motto: “Ho creduto nell’utopia comunista, così ho creato l’impero della logistica”. Da appassionatissimo di volley, con la ciliegina cinese sulla torta ha messo insieme una squadra destinata probabilmente a raccogliere lo scettro di Conegliano  orfana di Egonu. Anche perché in panchina c’è Massimo Barbolini, uno che quando guarda la sua bacheca conta 27 trofei con le squadre di club, dei quali 5 scudetti e 4 Champions League.

 

La storia di Zhu è tutta da raccontare. Se l’ultima bella immagine è quella in cui un anno fa porta la bandiera cinese all’inaugurazione dei Giochi olimpici di Tokyo, per la prima dobbiamo accontentarci dei tempi dell’adolescenza. Sì, perché il papà contadino Zhu Anliang ama ricordare che erano così poveri da non potersi permettere nemmeno di scattare una foto alla figlia. Con la moglie Yang Xuelan cresceva faticosamente cinque sorelline. Entrambi tormentati dal dolore insuperabile di aver perso dopo pochi anni di vita l’unico maschio, sconfitto da una leucemia che avevano cercato di combattere con un prestito di 100mila yuan. Oltre al dolore, i debiti. Facile comprendere come la forza, la perseveranza e l’umiltà di Zhu Ting affondino le loro radici proprio lì, in quella vita difficile svoltata grazie a un’altezza impressionante e a doti fisiche eccezionali. Con l’obiettivo, un giorno, di ripagare i sacrifici dei genitori. Così è stato, partendo dai primi allenamenti insieme al papà che la accompagnava su un trattore per finire, in soli cinque anni, con una maglia della Nazionale addosso. E poi il Vakifbank Istanbul in Turchia, il primo ingaggio importante usato per regalare una casa alla famiglia, un’auto al papà e un’operazione agli occhi alla mamma, affetta da una fortissima miopia congenita. Strada tutta in discesa con palmares stellare impreziosito dall’oro olimpico nel 2016 con premio ulteriore da Mvp della manifestazione. Ma anche nelle belle storie ci sono i momenti bui. La luce di Zhu si è spenta agli ultimi Giochi olimpici, un anno fa. Dopo l’istantanea sorridente da portabandiera allo Stadio nazionale di Tokyo, il rullino ha stampato solo foto sbiadite.

 

Dove non potevano arrivare le avversarie, c’è riuscito il dolore al polso destro. Così succede che senza i suoi super poteri, la Cina esca clamorosamente dai Giochi dopo la fase a gironi, nemmeno qualificata ai quarti di finale. Per Zhu stavolta la discesa è all’inferno. In patria la prendono malissimo, si mette in moto la macchina del fango. La stampa non perdona, sui social è una rincorsa a chi pubblica il commento più negativo. Zhu soffre, piange. Si scopre improvvisamente piccola dall’alto dei suoi 198 centimetri. Poi sceglie di partire all’attacco. Denuncia cinque leoni da tastiera (sì, ci sono anche in Cina) e decide di risolvere definitivamente in una clinica di Barcellona, sotto i ferri del dottor Ruiz Cotorro (medico di fiducia di Nadal), i problemi al polso. Il decorso non è brevissimo. Zhu salterà i prossimi Mondiali a settembre. Poi a ottobre sarà pronta e comincerà la nuova sfida made in Italy. A una ventina di chilometri da Prato, terza comunità cinese d’Europa, dove troverà qualche amico e la sua amata cucina orientale. L’enorme passato di schiacciate e vittorie c’è. Il presente pieno di voglia di rivincita e… soldini pure. Rimane solo da scrivere un grande futuro. Per spiegare dalle nostre parti chi è Zhu Ting e cosa rappresenta Scandicci.