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Il calcio di Eto'o contro le discriminazioni

Matteo Rivarola

A San Siro il 23 maggio c'è l'Integration Heroes Match. Assieme all'ex di Inter e Barcellona ci saranno tanti campioni della storia del calcio: da Zanetti a Totti, da Shevchenko, a Dybala e Messi

“Para cambiar el mondo se necesita un poco de locura”, ovvero per cambiare il mondo è necessaria un po' di follia. Un concetto ambizioso, concreto e non banale, quello espresso da Samuel Eto’o, ex calciatore, attuale presidente della Federazione calcistica del Camerun. Di partite da protagonista ne ha giocate tante in carriera, sul campo è sempre stato un esempio di forza, determinazione e rispetto nei confronti di compagni e avversari. Quella di oggi però è una sfida diversa e ancor più, se possibile, affasciante di quelle vissute sul rettangolo verde. La sua battaglia contro ogni forma di discriminazione prosegue giorno dopo giorno, con l’obiettivo di lanciare un messaggio di positività al mondo intero, grazie all’aiuto di tanti amici e della Lega Serie A, da sempre attiva nella promozione della multiculturalità.

 

Eto’o, non è stato solo protagonista sul campo per aver vinto tutto e regalato emozioni indelebili al popolo nerazzurro, ma è un uomo che pone attenzione al rispetto delle regole e all’educazione. Quella stessa educazione coltivata fin da bambino nel quartiere di New Bell di Douala, dove dopo aver portato a termine i compiti assegnati e gustato un buon bicchiere di latte nel suo bar preferito, il Parlament Neuf, amava rincorrere il pallone insieme agli amici, fino al tramonto. La discriminazione e la disparità di ogni genere è stata purtroppo sempre molto presente nella vita di Samuel, che ha saputo però, combattere in prima linea portando a termine i suoi obiettivi. In un mondo in ginocchio a causa di una pandemia mondiale e dell’avvento improvviso di una guerra che reca ancor di più preoccupazione e sfiducia verso il futuro, Eto’ò prova a regalare un briciolo di speranza cercando di abbattere le colonne portanti di una disparirà di genere ancora troppo presente in tutto il mondo. Ama l’Italia, specie quando si parla di cucina, ma sottolinea che sono necessari ancora tanti passi avanti in merito. Una disparità evidente non solo per il colore della pelle, ma anche tra individui.

 

Nel 2022 è giunta l’ora di sconfiggere gli stereotipi. Si dice che dietro a un grande uomo ci sia sempre una grande donna. Impariamo in tal senso ad abbattere muri e costruire ponti. “Integration Heroes”, di cui Eto’ò è ambasciatore, la farà anche in occasione dell’evento previsto a San Siro il prossimo 23 maggio. Insieme a lui, tanti campioni della storia del calcio. Zanetti, Totti, Shevchenko, Dybala e Messi solo per citarne alcuni. Un’occasione per promuovere ancora una volta l’impegno all’inclusività. Un evento utile anche per sensibilizzare le nuove generazioni e con un solo grande scopo, essere tutti insieme gli eroi del cambiamento.

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