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Il globalismo del golf a Tokyo. L'Italia cerca la buca vincente

Giuseppe De Filippi

È lo sport con più varietà al mondo di nazioni fra i vincitori di ogni circuito annuale. E i nostri Migliozzi e Paratore hanno le carte in regola per andare a medaglia

Tenete d'occhio il golf olimpico. Agli affamati di medaglie potrebbe arrivare qualche buona sorpresa. Perché Guido Migliozzi e Renato Paratore, i due golfisti azzurri a Tokyo, sono giovani, competitivi, aggressivi sul campo nel momento in cui possono attaccare e conservativi quando bisogna far passare qualche momentaccio. Hanno vinto entrambi sul circuito europeo, due tornei a testa. Come vittorie in denaro Paratore è avanti, con tre milioni di euro, contro i poco più di due di Migliozzi. Paratore può vantare la vittoria, ora da considerare come un precedente quasi simbolico, alle Olimpiadi giovanili in Cina. Migliozzi arriva da un recente solidissimo quarto posto allo US Open, forse la gara più dura, per il modo in cui vengono resi difficili i campi, tra tutti i vari circuiti professionistici. La gara è individuale, ma i due italiani sono affiatati e si sosterranno psicologicamente a vicenda.

 

Hanno cenato a Roma insieme la sera della partenza per Tokyo, con i loro caddie e un amico già campione nazionale dilettanti, titolo ottenuto in anni passati anche dai due olimpionici. Si gioca sull'East Course del Kasumigaseki Country Club, circondato dalle verdi colline della zona di Musashino. Il campo è del 1929, ma è stato completamente ristrutturato nel 2016, proprio in vista delle Olimpiadi,  dall'americano Tom Fazio, uno che ama creare difficoltà selettive, tra le quali riescono a emergere solo giocatori molto potenti e molto precisi. È un campo par 71 di circa 6400 metri di lunghezza. Vuol dire che la somma dei colpi standard (la buca completata senza errori) fa appunto 71. Corrisponde a un campo non troppo lungo in cui dovrebbe mancare uno dei par 5, le buche più lunghe solitamente favorevoli ai giocatori più potenti, cui sono abituati i professionisti del tour americano, in cui si gioca quasi sempre su campi par 72.

 

Sono 58 i golfisti presenti, da 35 diversi paesi, a testimonianza della diffusione mondiale del golf, e quasi tutti in grado di mettere a segno almeno un buon giro. Il golf ha una varietà di nazioni tra i vincitori di ogni circuito annuale (quello nordamericano, quello europeo, quello asiatico, quello solo giapponese e quelli ristretti ma competitivi di Cina, Australia, Sudafrica, Sud e Centro America) maggiore di qualunque altro sport. Per questo la composizione del field olimpico rappresenta una selezione degna di una gara slam. Emergere, però, è possibile per i due italiani. Paratore e Migliozzi hanno lavorato recentemente sul potenziamento fisico, operazione da realizzare sempre con cautela per un golfista, perché vanno conservati gli equilibri fisici e la capacità di gestire la sensibilità nei movimenti, di speciale utilità nel gioco corto. Sono seguiti dallo stesso preparatore atletico, presso lo stesso impianto, il circolo della Montecchia in provincia di Padova.

 

Si gioca, come nella grandissima parte delle gare professionistiche, su 4 giri di 18 buche, per un totale di 72 buche. Perciò su 4 giorni di durata. In caso di parità c'è lo spareggio, in cui vince il primo che in una singola buca tira un colpo meno degli altri. Potrebbe servire uno spareggio, cosa che non si fa nelle gare ordinarie, per decidere anche il secondo o il terzo posto e distribuire le medaglie. Si comincia stanotte, poco dopo mezzanotte. Confidiamo nell'attenzione televisiva per uno sport non solo meraviglioso ma anche, per l'Italia, potenzialmente da medaglia.

 

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