Formula 1 (e sonno) a Monte Carlo

Verstappen leader del Mondiale nel giorno dell'autogol Ferrari

La Rossa rischia (e ha fatto bene a provarci) ma Leclerc non parte. Sainz secondo, male le Mercedes

Fabio Tavelli

L'olandese della Red Bull vince e supera Hamilton, solo settimo e mai in gara. Bottas si ritira per una ruota che non si svita

A Monte Carlo ecco il ribaltone: Max Verstappen vince e sorpassa Hamilton, triste e brontolone in settima posizione (quasi doppiato), in vetta alla classifica. Al solito tra le curve del ricco Principato di sorpassi neanche a parlarne, in un lungo serpentone dove la lotta per lo spettatore è spesso con le braccia di Morfeo. Ma più del successo dell’olandese rampante si parla e si parlerà a lungo dell’autogol della Ferrari, amaro al punto da far passare ingiustamente in secondo piano il secondo posto (primo podio in stagione) di un eccellentissimo Carlos Sainz. A posteriori è facile parlare, ed è quindi ancor più agevole avere ragione. E quindi sia crocefisso Binotto! La figura non è stata di quelle da encomio, chiaro.

Ma proviamo a ragionare a priori e non dopo. Quante possibilità avrebbe avuto Charles Leclerc di vincere a Montecarlo partendo dalla sesta piazza? Nessuna. Gli ingegneri del giorno dopo naturalmente avranno la risposta giusta e tranceranno opinioni su ogni piattaforma del globo, indignandosi per aver visto la rossa del monegasco piantarsi come una balena spiaggiata nel giro di installazione. La Ferrari, ragionevolmente, quanti Gran premi potrà vincere in questa stagione? Pochi, in tutta onestà. E quei pochi solo in circuiti come quello del Principato. Ovvero dei “non circuiti”. Leclerc è stato causa del suo mal e quindi può piangere sé stesso. La Ferrari si è presa un rischio. Un rischio tanto grande quanto era grande la chance di vincere. Ed allora a parer di chi scrive la Ferrari ha fatto bene. Avrebbe potuto fare il pesce in barile, sostituire il cambio (e quindi anche riparare il danno che Charles ha inflitto al semiasse) e farlo partire dalla sesta piazza. E la colpa sarebbe stata solo del pilota. Invece ha scelto di rischiare. Di scoprire solo 40 minuti prima del via che la rossa numero 16 non era in grado di partire. Ma la moneta di scambio, in caso opposto, sarebbe stata la quasi certa vittoria.

A fare peggio della Ferrari è stata di certo la Mercedes, superata dalla Red Bull anche nella classifica costruttori. Se qualcosa deve andar male, accade sempre a Bottas. Ma perdere un’auto per una ruota che non si svita e perdere la leadership della classifica piloti con il peggior Hamilton della stagione lascia molto più che l’amaro in bocca al team del conducador Toto Wolff. Dopodiché lasciateci citare l’indimenticabile commento di un padre di famiglia sollecitato a prendere la parola a tavola il giorno di Natale: anche quest’anno il GP di Montecarlo ce lo siamo levati da…

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