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La grande sfida di Josip Ilicic

Emanuele Corazzi

Uno dei migliori calciatori della stagione a livello mondiale, improvvisamente si è ritrovato con i problemi dell’uomo comune. La voglia e la speranza di rivedere al più preso Ili-click

Ti insegnano che il controllo è tutto: se metti giù il pallone nel mondo giusto sei già orientato per la giocata. E lo controllavi come pochi al mondo quel pallone. Poi all’improvviso ti accorgi che è proprio il controllo che ti manca. Non tieni più la testa. Va dove vuole lei, come un pallone che rotola giù per il sentiero in montagna. È come se masticassi una cicca con la mente: continui a ruminare. Vorresti fermarla, ma non ci riesci. Il petto ti stringe. E siccome i nervi sono collegati alla pancia inizi a perdere anche peso. E così tu, uno dei migliori calciatori della stagione a livello mondiale, improvvisamente ti ritrovi con i problemi dell’uomo comune. Hai paura. Ti domina la paura. Tu che hai fatto finte per una vita intera non puoi più far finta.

 

Ci hai regalato tante emozioni, tanti ricordi, cosa ti diremmo, di cuore, se fossi qui davanti a noi?

  

1 - Riparti dalle piccole cose. Per sintonizzarci un po’, basterebbe ricordarsi quella volta in cui abbiam perso il controllo dell’emotività dopo una sbandata d’amore. Lì perdi il contatto con altre due cose belle, bellissime della vita, iniziano entrambe per P: il presente e il piacere. Passare del tempo con una persona che ci vuole bene, farci un giro in bici, mangiare il nostro piatto preferito. Una somma di piccole cose può riallenare il gusto del bello.

 

2 - Pensa all’orizzonte medio-lungo. Ora la paura ti fa vedere nero, sembra inverno tutto l’anno. Il presente ti da gli incubi. Se ti basi su come ti percepisci ora, ti sembra che non puoi far nulla. E allora, qual è la soluzione? Visualizza fisicamente il tempo che hai davanti a te. Prendi un foglio bianco e disegna tante caselle in orizzontale, tipo calendario dell’Avvento. Vedi quanto tempo hai a disposizione? Ogni giorno che passa, a fine giornata, coloralo con un pastello diverso. Al punto 1 parlavamo di una somma di piccole cose, qui è una somma di piccoli passi. Vedrai che i conti tornano ad essere colorati.

 

3 - Riguardati. Riguardati, nel senso prenditi cura, fatti aiutare senza vergogna, ma riguardati anche allo specchio. In momenti così rifletti su quanto l’aspetto professionale conti poco nella felicità se non stai bene con te. Hai fatto la stagione migliore della tua vita, dopo i 4 gol (4!) segnati in Champions contro il Valencia negli studi televisivi parlavano di Pallone d’Oro per te. Pa-llo-ne-do-ro: chiaro? Erano 5 mesi fa, non una vita fa.

 

 

A Bergamo hai trovato il regno dove essere la miglior versione di te stesso. Eppure ora sei preso da un’altra emotività, che ti domina. Però riguardati. Va' che giocatore incredibile che sei. Finta di calciare e rientri. Sinistro secco sul palo lontano. Sinistro a giro. Punizione. Rovesciata. Ok, dirai: chissenefrega ora ho problemi più grandi. Ma per Bergamo stavi diventando quel che Baggio è stato per Bologna e Brescia. Ricordi quando uscivi dal campo e intonavano il tuo coro? Secco ed efficace, come te.

  

Prenditi il tuo tempo. Ti aspettiamo e ti riguardiamo anche noi, ma abbiamo bisogno di farlo dal vivo.

   


Uno dei manifesti apparsi a Bergamo


 

Hai risolto tante partite con una giocata, sei più per le cose istintive che per quelle impostate, Madre Natura ti ha donato qualcosa che consegna a pochi eletti: il talento. Ma il contrappasso è stata una sensibilità che va padroneggiata prima che diventi fragilità. La fatica a Firenze, l’infezione dello scorso agosto a Bergamo per la quale avevi raccontato di aver avuto paura di morire, ora quest’altra spia psicologica. Senza fare eccessiva retorica, questo momento può essere un grande maestro per te.
Non si tratta di un dribbling, ma di una maratona. Ci vogliono tempo, tenacia e consapevolezza. Ma guardati tutto intero e non solo per quel che ora ti da tanto peso. E ricorda quel che succede sul campo quando Ilicic diventa Ili-click. Una magia compassata. E tutto si risolve.

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