Il doppio destino di Verdi e le domande di Mazzarri. La domenica nel pallone

Leo Lombardi

Dal non ritorno di Pepito Rossi alla Champions rimpianta in casa Milan. Tutto quello che c'è da sapere sulla 22esima giornata della serie A

SPAL-INTER

(domenica ore 12.30, arbitro Giacomelli di Trieste)

 

La vittoria in campionato manca all'Inter dal 3 dicembre (5-0 al Chievo), allo scivolamento in classifica si sono aggiunti i mal di pancia di Spalletti: chiede un centrocampista al mercato, sono arrivati un difensore (Lisandro Lopez) e un giocatore offensivo (Rafinha). Più contento Semplici, sul fronte opposto. Ha ottenuto gli elementi che voleva, si può programmare la salvezza.

CROTONE-CAGLIARI

(domenica ore 15, arbitro Tagliavento di Terni)

 

Una vittoria nelle ultime sei partite per il Cagliari: a Zenga, con il Crotone, è bastato centrarne una in più per avvicinarsi in classifica e tentare il sorpasso. Occhio a Federico Ricci, che aveva bisogno di tornare dove lo apprezzano per ritrovarsi. Domenica ha già dato il primo segnale a Verona con un gol da applausi.

FIORENTINA-VERONA

(domenica ore 15, arbitro Gavillucci di Latina)

 

A Verona (fronte Hellas) va di moda l'autolesionismo: appena tornati in serie A, hanno compiuto ogni errore possibile, a cominciare dal mercato, per ritrovarsi in una brutta situazione. La rabbia dei tifosi, andata in scena dopo lo 0-3 in casa con il Crotone, ha spinto a un ritiro anticipato e lontano da Verona. Il traballante Pecchia ne ha approfittato per non convocare Pazzini, eroe della promozione la passata stagione e sempre in discussione in quella attuale: avrà sempre segnato su rigore, ma con 4 gol è il miglior marcatore.

GENOA-UDINESE

(domenica ore 15, arbitro Pairetto di Nichelino)

 

Giuseppe Rossi non ha fatto in tempo a tornare in Italia che si è già infortunato. Una costante in una carriera fatta più di partite non giocate che di presenze sul campo. Stavolta è un guaio muscolare e non qualcosa di più invasivo, ma tanto è bastato per metterlo nella lista degli infortunati del Genoa. E per aumentare i rimpianti su un attaccante che avrebbe potuto dare di più al nostro calcio.

NAPOLI-BOLOGNA

(domenica ore 15, arbitro Mazzoleni di Bergamo)

 

Napoli in campo dopo la Juventus, per il disappunto di Sarri. Ma alle uscite del tecnico siamo abituati: deve trovare sempre un capro espiatorio, mettendo così in secondo piano quanto di bello e buono propone la sua squadra. Nel Bologna c'è Verdi, autore del grande rifiuto agli azzurri in questo mercato di gennaio. Sarà curioso vedere come sarà accolto e, soprattutto, come risponderà sul campo.

TORINO-BENEVENTO

(domenica ore 15, arbitro Mariani di Aprilia)

 

Dieci trasferte e dieci sconfitte per il Benevento. Partita all'apparenza comoda, per il Torino, ma occhio alle statistiche: le serie sono fatte per essere interrotte. Agli applausi dopo il debutto di Mazzarri (vittoria sul Bologna) hanno fatto seguito i mugugni per il pareggio in trasferta con il Sassuolo, con l'ennesimo vantaggio non gestito. Magari a qualcuno verrà il dubbio che questa squadra sia stata dipinta più forte di quanto in realtà sia, soprattutto in assenza di Belotti.

MILAN-LAZIO

(domenica ore 18, arbitro Irrati di Benevento)

 

Il Milan guarda la classifica e vede la Lazio dove avrebbe voluto trovarsi lui, ovvero in piena zona Champions League. All'andata il 4-1 incassato dai rossoneri fu il primo segnale che la stagione non sarebbe stata una passeggiata. Ora c'è Gattuso in panchina, la squadra ha ritrovato almeno corsa e grinta. Ma contro la Lazio si dovrà fare molto di più, evitando soprattutto distrazioni in difesa: Inzaghi possiede l'attacco più prolifico del campionato (56 gol) e sa indovinare le soluzioni giuste per segnare anche in assenza di Immobile, che finora ha contribuito con 20 reti. Chiedere a Chievo e Udinese.

ROMA-SAMPDORIA

(domenica ore 20.45, arbitro Banti di Livorno)

 

Mercoledì si è giocato a Genova, per il recupero: si concede subito il bis. Stranezze di un calendario, sempre compresso a causa dei molteplici impegni. La Roma ha rischiato, dimostrando però come il mercato non distragga. Dzeko non avrebbe dovuto neppure esserci, ha realizzato le rete del pareggio a tempo scaduto. Tutte le voci in uscita non sono comunque un bel segnale, a dimostrazione che lo zio d'America è una favola in cui pochi ancora credono. Pallotta vuole monetizzare, il resto è fuffa, con buona pace dei tifosi.

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