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la rilevazione
Dai guanti di nonna ai doni per Meloni. Un italiano su due ricicla i regali. Anche a palazzo Chigi
Sarebbero 28 milioni i "riciclatori seriali" di doni secondo una ricerca Confcooperative. C'è chi riutilizza i doni ricevuti durante le festività, ma anche chi li rivende online. E pure Palazzo Chigi raccoglie qualche centinaio di migliaia di euro dai doni istituzionali regalati alla premier
La sciarpa dalla zia? La diamo alla mamma. L’orribile vaso regalato dalla nonna cinque anni fa? Lo ridiamo alla nonna cinque anni dopo. Riciclare i regali potrà sembrare anche maleducato, ma è un modo di fare sempre più frequente nel nostro paese. Almeno secondo una ricerca del Centro Studi di Confcooperative, secondo cui i "riciclatori seriali" in Italia sarebbero poco meno di uno su due: 28 milioni di persone in tutto. Per il report si tratta di una tendenza "quasi compulsiva”. E pazienza se le buste paga si appesantiscono con tredicesime sempre più generose (da 45,7 miliardi del 2022 a 52,5 nel 2025): mettersi qualcosa da parte durante le feste sembra comunque più importante.
Il risparmio ammonta a 3,7 miliardi di euro: 300 milioni più dell'anno scorso e 400 più del Natale pre pandemia. Una somma mica male per rinforzare il potere d’acquisto degli italiani, fiaccata da incertezza e inflazione. Lo sanno bene anche a Palazzo Chigi, in cui si è deciso di mettere all’asta i numerosi doni istituzionali regalati alla premier Giorgia Meloni, il cui ricavato (stimato in 800 mila euro) potrà andare in beneficenza.
Le forme per farlo sono tante, quasi come se riciclare fosse un’arte. Secondo la ricerca, 5 “riciclatori” su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività, oppure impacchetteranno di nuovo quelli conservati durante l’anno. 3 su 10 invece proveranno a guadagnarci vendendo direttamente il regalo su una piattaforma online, mentre altri li scambieranno nei negozi in cambio di buoni o altri oggetti.
Fra i doni più riciclati spiccano i generi alimentari per il 50 per cento (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, e confetture). Subito dopo, al 21 per cento, ci sono sciarpe, guanti, cappelli, calzini, pelletteria, cosmetici e creme. Per il 20 per cento libri e agende, e infine al 9 per cento i giocattoli. Insomma, occhio al dono che il vostro amico o parente vi ha fatto trovare sotto l’albero. Potrebbe essere quello che gli avete regalato il Natale scorso.