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editoriali

L'insulso, ma ingiustificabile, boicottaggio anti Israele di Lucca Comics

Redazione

La storia si realizza “prima come tragedia, poi come farsa, infine come fiera del fumetto”, verrebbe da dire a proposito delle polemiche che stanno avvolgendo la manifestazione in Toscana

La storia si realizza “prima come tragedia, poi come farsa, infine come fiera del fumetto”, ha scritto con pungente sarcasmo su un noto social Guido Vitiello. Il fumus politicante che si sta addensando attorno alla bella kermesse dei fumetti denominata Lucca Comics un certo sarcasmo, e di riprovazione, li giustifica tutti. Lucca Comics è una storica e benemerita manifestazione, di prestigio internazionale, che è riuscita a mantenere nella crescita e negli anni quell’aria di festa, di divertimento (c’è una importante sezione Games) che attira ragazzi e non da ogni dove, semplici lettori o aspiranti all’ingresso nel magico mondo dei comics. Perché farne occasione di un’esibizione politica tutta giocata in chiave anti Israele?

Aveva cominciato il fumettista Zerocalcare a disdire la sua prevista partecipazione, “purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema”. Il patrocinio deciso da mesi è legato al fatto che il manifesto per il 2023 della è stato realizzato da Asaf e Tomer Hanuka, due importanti disegnatori israeliani. Il sindaco di Lucca Mario Pardini, centrodestra, a domanda ha risposto di non condividere la scelta: “Il motivo del patrocinio, sacrosanto, è questo: non c’è assolutamente alcuna correlazione con la guerra”. Ma sull’abbrivio del famoso fumettista sono arrivate anche le disdette indignate (contro Israele) di altri ospiti minori, di Amnesty e persino della Cgil, che ha annunciato di rinunciare al suo stand. E se qualcuno capisce che cosa ci dovesse fare, il sindacato di Landini, al Lucca Comics, è davvero bravo.

Ma cotante defezioni – che sono ovviamente nient’altro che uno schiaffo alla rappresentanza ufficiale in Italia di un paese amico, e peggio ancora inserite in una festa culturale che nulla dovrebbe avere a che fare – sono bastate a far titolare a qualcuno che “Lucca Comics vira a destra”. Prima come tragedia, poi come farsa, infine come fiera del fumetto.

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