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saverio ma giusto

A parte la pace, diciamo no al condizionatore contro il gelo siberiano ad agosto

Saverio Raimondo

L'aria condizionata è ormai fuori controllo: è ovunque e a temperature sempre più basse, che rasentano la glaciazione, con conseguenti cervicali, blocchi di digestione, shock termici e decessi per ipotermia. Con la Nato o con Putin, ma contro questo scempio

Mettete un fiore nei vostri condizionatori. Questa mia battuta, che ho twittato il 7 aprile scorso all’indomani delle celebri dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in merito ai sacrifici che gli italiani dovrebbero affrontare per effetto delle sanzioni alla Russia, ha avuto un discreto numero di like; tanti da farmi capire di aver colto nel segno. Non sono sicuro di quale segno, però: il tema è assai più divisivo di quello che lo stesso Draghi immaginasse (oltre a chi si è schierato sin da subito per l’aria condizionata c’è anche una fetta considerevole di indecisi/non sa/non risponde, gente che sta pensando se preferisce le libertà fondamentali o quella più specifica di tenere l’aria condizionata accesa dentro al proprio rifugio antiaereo); e volendo il mio aforisma potrebbe essere inteso sia come una buffa sintesi del messaggio governativo sia come un’ironica frecciatina nei confronti dello stesso. Insomma, una battuta buona sia per il team Pace che per il team De’Longhi.

Non sono solito spiegare le battute, oltre che per ovvie ragioni, anche perché ritengo l’ambiguità una virtù della satira da coltivare e preservare. Ma in questo caso intendo sgombrare il campo dai dubbi, e schierarmi apertamente contro l’aria condizionata. Se per la pace tanto meglio; ma la mia ostilità è precedente all’attuale scenario internazionale. Non c’entra nemmeno il riscaldamento globale. Il mio odio per l’aria condizionata non è dettato da alti ideali o da nobili attivismi, ma dall’avversione che provo per l’effetto deliberato e premeditato, oserei dire efferato, di questa diabolica tecnologia. Il suo proposito originario (mitigare la calura estiva dando sollievo a noi poveri accaldati) era anche buono; ma il suo uso è ormai diventato quanto di più perverso e sregolato. Si badi bene: io odio il caldo. Il caldo mi deprime, mi priva di ogni energia vitale o speranza per il futuro; fra il caldo e il dolore fisico non avrei dubbi nel preferire il secondo, almeno ti danno del ghiaccio da metterti dove fa male.

Ma da anni ormai lo scopo dell’aria condizionata non è più contrastare il caldo, bensì portare il gelo polare artico nelle nostre vite – per giunta in estate, a tradimento. La vera stagione fredda infatti non è più da novembre a febbraio, ma da giugno a settembre. D’inverno le temperature causa riscaldamento globale faticano a scendere sotto lo zero; d’estate invece ci si può tranquillamente trovare a -20°, basta entrare dentro un supermercato o in una camera d’albergo, o viaggiare in treno o in nave. L’aria condizionata è ormai fuori controllo: è ovunque e a temperature sempre più basse, che rasentano la glaciazione; con conseguenti cervicali, blocchi di digestione, shock termici e decessi per ipotermia. L’aria condizionata non è una comodità, ma una iattura: costringe in pieno agosto ad aggirarsi sotto la canicola più allucinante con sotto braccio maglioni a trecce in lana grossa e imbottitura termica, e al collo una fiaschetta di grappa, così appena entri in un posto climatizzato puoi coprirti e affrontare le temperature siberiane. Chi va incontro all’aria condizionata in abbigliamento estivo, maniche corte e tessuti leggeri, rischia di essere ritrovato a ottobre imprigionato in una lastra di ghiaccio come Ötzi. Dunque: che siate pacifisti o meno, per la Nato e per Putin, per favore, abbassate quella cazzo di aria condizionata!

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