MARIO DE RENZIS /ANSA /JI  

L'intervista

"Facchinetti e Mcgregor? Due semivip che non sanno fare a botte. Io le ho prese da Sinatra", dice Rino Barillari

Ginevra Leganza 

Il "kingetto" dei paparazzi sulla lite tra il lottatore irlandese e il cantante: "Era la Dolce Vita, oggi è la 'Rovinatet vita'. Il mondo è cambiato"

Dopo lo stolto pugno di Conor McGregor e il lesto annuncio social di Francesco Facchinetti, tra il St Regis e il Parco dei Principi, abbiamo telefonato al king dei paparazzi – il “kingetto” lo chiamava Federico Fellini. Rino Barillari ci ha raccontato, nel suo idioletto, del mezzo fotografico in confronto ai social, di risse eleganti e risse accattone e della necessità di un nuovo piano Marshall per Roma. 

 

Facchinetti ha incassato pugni da Conor McGregor e lo ha raccontato subito in una storia instagram… 
E mancava poco che ci scappasse un’altra rissa. 

 

Ossia?
Domenica sera arriva questo Gregor con un gruppo di 15 persone che fanno un casino da irlandesi. Ho visto un ragazzino fare la foto, l’hanno preso dalla giacca e l’hanno buttato fuori. Io ero lì per vedere John Depp, che secondo me era più importante. Poi ho visto ‘sto irlandese. Mi aspettavo che il più matto fosse lui, ma il peggiore non è Gregor, sono le sue guardie del corpo. Un mio collega chiede a una guardia se è possibile fare una foto. “No, no, no”. E sticazzi. Non so ‘sti personaggi quante primavere possono durare. 

 

Autopaparazzandosi sui social secondo te durano meno?
Ma sì. Oggi funziona che si fidanzano e mettono la notizia su instagram, si lasciano e mettono la notizia su instagram, vanno in bianco e uguale. È che c’hanno bisogno… Ma la foto si fa con la testa. 

 

Il paparazzo scatta con la testa?
Sì. Una foto scattata con la testa vale più di quattro cartelle scritte. 

 

Invece su Instagram scattano senza testa.
Talmente senza testa che quando un settimanale prende quel tipo di foto, non becca neanche la denuncia. Prima era un casino che non finiva mai. Invece adesso tu prendi Facebook, Instagram e compagnia bella e hai la fonte. È pure meglio così. So’ problemi loro... Perché questi ci provano con le querele giusto per far parlare di sé. E invece tu li freghi, prendi la foto e in più racconti quanti amori ha avuto lui, quanti materassi ha cambiato lei, tutte ‘ste stronzate. 

 

I Vip oggi sono paparazzi di se stessi?
I Vip stanno imitando alla grande i paparazzi, ma le loro foto non rimangono nella storia. Se guardi bene, so’ tutte uguali. Basta che levi i nomi e i cognomi e so’ tutte uguali. 

 

Torniamo a Facchinetti e McGregor. Tu sei un maestro di risse oltre che di fotografie. Che mi dici di questo pugno? Ha degli elementi scenografici interessanti?
Mah… ‘Sto Gregor è un personaggio tipico irlandese e secondo la sua mentalità pensa di aver fatto una gran cosa. Secondo la sua mentalità irlandese, però. Perché invece in Calabria è sputtanament.

 

Dimmi un paio di risse che porti nel cuore. 
Eh. Quanto alla prima, si tratta proprio di un suo parente irlandese. Quella con Peter O’Toole: un punto all’orecchio, 20 giorni di ospedale. Ero minorenne, e mio padre è stato risarcito di un milione. A quel punto lui stesso mi ha dato la benedizione e mi ha detto: continua a fare questo lavoro. E in più Frank Sinatra in via Veneto: tavolini per aria, pugni, intervento della polizia di Castro Pretorio. Là è stata pura emozione. Le loro sono risse da accattoni. 

 

Beh, in confronto a O’Toole e Sinatra… 
Sono degli accattoni. Ti dico: c’era questo Gregor dentro la hull (hall ndr) con altre 20 persone, la fidanzata e tutte ‘ste donne brutte e panzone. Anche l’odore stesso ti dava fastidio. Se sbagli profumo sulla pelle è catastrophic. 

 

Hai evocato la Dolce vita. Che aggettivo scegli per descrivere la vita romana di oggi? Da “dolce” a…? 
Intanto la città è disastrata: non c’è più un locale dove puoi andare a divertirti. Le persone stanno in piazza come stambecchi, solo che gli stambecchi non c’hanno la bottiglia in mano. La nuova generazione sceglie le piazze: Piazza Farnese, Pantheon. Piazza Navona, poi, è piena di gente fino alle tre e mezza. Stanno tutti lì, in piedi. È talmente piena che non si vedono più le statue del Bernini. 

 

Non mi hai detto un aggettivo. Da “dolce” vita a...?
In english: rovinatet. Rovinatet vita. Il mondo è cambiato. 

 

Roma più del mondo.
Infatti per strada non cammini: ti ammazzi. Pieno di buche, erbacce, non vedi la strada perché gli alberi sono troppo alti. Non ci sono segnali stradali. Ci vuole un piano Marshall a Roma

 

Il piano Marshall che ha fatto dolce la Dolce Vita. 
Anche per la città, per com’è fatta. Tu non puoi fare il centro politico e poi a due passi i locali notturni. Devi fare un centro politico e in via Veneto devi fare il centro dei night, delle discoteche, di quello che ti pare. Altrimenti la gente arriva tutta nello stesso posto e quel posto si intasa. Pensa a Piazza Navona: tutti in piedi per tre ore. Sembrano statue. Che poi dopo tre ore il bicchiere diventa caldo, una cosa tipo guttalax. Non so che si dicono. Si dicono “A”, dopo mezzora si dicono “Ehm”, dopo tre quarti d’ora “Oh”. “Amore” lo dicono dopo un’ora perché so’ timidi. 

 

La piazza ha sostituito il locale notturno? 
In questo momento di Covid, sì. È anche per il cheap. Con 7 euro passi la serata con una ragazza. Però questa ragazza ti può ascoltare all’in piedi per 4 o 5 ore? Non so che si dicono, poi.

 

Qualcosa si diranno per flirtare.
Non so, dovrei chiedere. Io ai miei tempi sapevo quattro parole in inglese: Welcome, You very nice, I like you, I free house (c’ho casa libera). Quella mi guardava, diceva yes, e poi sottobraccio andavamo a fare shopping. È questa era la società che funzionava. A me davano i soldi prima per fare i lampi ai personaggi, e la strada si bloccava. Oggi puoi fare mille foto, ma che te danno? I self hanno rovinato tutto.  

 

I selfie?
I self, sì. Prima portavamo la Madonna nel portafoglio e oggi si fanno i self. Ma una volta che l’hai fatto, poi che storia racconti? Lo conosci quello del self? Siamo passati dalla mitologia al fallimento. Guarda una Virna Lisi e guarda queste che cambiano il viso, le labbra. Oggi so’ tutte bambole, tutte rifatte

 

Ci sarà una diva di oggi che ti piace.
Ieri sera ho visto la Sorvino. E sì, dai… Me piace. Una strada è l’America. Se sei brava, vai a Los Angeles. Almeno se torni c’hai qualcosa da raccontare. Ma se no che mi devi raccontà? Che sei stata a Napoli a “Un posto al sole”? 

 

E un divo maschio?
Maschi italiani ce ne abbiamo 4 o 5… Scamarcio non è da buttarlo via, Raul Bova non è da pigliarlo a calci, ci sta Favino che non scherza. So’ personaggini che non so se arriveranno alla Marcello Mastroiannì. Forse perché siamo abituati a quelli di una volta: Maurizio Arena, Amedeo Nazzari… Ma sai, stando in Italia so’ tanti, ogni giorno esce uno nuovo. Poi vanno una volta in televisione e si sentono Madonna.