Il moderato che a noi piace Pochi giorni fa, di fronte alle massime autorità sunnite del mondo, all’Università di al Azhar, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiesto, con parole senza precedenti da parte di un leader musulmano, l’avvio di una “rivoluzione religiosa” nell’islam. Redazione 09 GEN 2015
Matite per terra Pare che oltre ad “Allah è grande” abbiano anche gridato “abbiamo ucciso Charlie-Hebdo”. Non è cosa per loro. Figli del mitico Hara-Kiri e del Maggio, un giornale così libero che solo i lettori possono uccidere. 08 GEN 2015
Perché la rivendicazione di al Qaida nello Yemen è credibile (per ora) Chi massacra la redazione di un giornale satirico nel centro di Parigi? Qui si può provare a mettere in fila gli elementi utili, partendo dalla frase detta da uno dei sicari ai sopravvissuti rimasti a fare da testimoni oculari: “Dite ai media che è stata al Qaida nello Yemen!”. 07 GEN 2015
Fisco della discordia La “norma dell’inciucio” fa sperare le imprese e non spiace agli avvocati Renzi retrocede sulla depenalizzazione dell’evasione. Per gli esperti l’idea non è male. Occasione di un fisco saggio. 06 GEN 2015
Tradizione e religione: in alcuni paesi l'Epifania (o il Natale) si trascorrono così Redazione 06 GEN 2015
L’homme fatal Denny Fouts, il mantenuto più famoso del Novecento, visse tra i lussi del mondo e morì giovanissimo a Roma dopo aver incantato un paio di regnanti e quasi tutti gli scrittori gay. Isherwood, che nel 1955 venne a omaggiarlo al cimitero acattolico, lo descrive come “Dorian Gray che riemerge dalla tomba”. Michele Masneri 04 GEN 2015
Molotov e integrazione Tre moschee bruciate in una settimana, il modello svedese finisce in crisi “Go home, muslim shit”, hanno scritto sul muro della moschea di Uppsala, in Svezia, prima di tirare contro l’edificio una bomba molotov. Era la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, le 4 e trenta del primo giorno dell’anno, e nella moschea non c’era nessuno, non ci sono stati feriti. Redazione 03 GEN 2015
Farlo pure noi? Ecco i neologismi 2014 che non meritano di vivere Da “polar vortex” a “foodie”, l’America crea parole imbarazzanti da cancellare. Una lista delle parole da mettere al bando perché troppo usate, usate a sproposito, fraintese, semplicemente brutte o chiaramente inutili. Notare: non è un invito a sbarazzarsi dei termini obsoleti, quanto a non introdurre innovative idiozie. 03 GEN 2015
Uccidere i bambini a Natale Da Erode alla cronaca e alla sordità morale sull’aborto. Perché non perdoniamo agli innocenti. Oggi sono trattati come oggetti di valore relativo. L’eutanasia. La loro identità sessuale che si vorrebbe scomporre e ricomporre 28 DIC 2014