Nuovo cinema stracciaculi Stavamo facendo colazione, seduti sulla moquette dell’appartamento. A un certo punto Marlon Brando cominciò a spalmare il burro su una baguette. Ci siamo scambiati un’occhiata complice”. Parrebbe una scenetta tagliata al montaggio da “Il vizietto” di Edouard Molinaro, girato 35 anni prima che il premiato pastificio Barilla dovesse rimangiarsi le proprie convinzioni in materia di annunci pubblicitari (tra un po’ la polizia del pensiero obbligherà a sistemare la piramide dei Ferrero Rocher dentro un caseggiato popolare, sulla tovaglia di plastica, con Mimì metallurgico in canottiera sporca di grasso). Mariarosa Mancuso 07 OTT 2013
I rottamatori del Rottamatore “Forse Renzi non se n’è ancora accorto, ma a Palazzo Chigi, da mercoledì, è stata accesa una graticola. Su quella graticola ci sono due politici. Il primo si chiama Berlusconi. Il secondo Renzi”. Sono le diciotto e trenta, è giovedì pomeriggio ed Enzo Amendola, giovane parlamentare del Pd, dalemiano di ferro ma con simpatia renziana, si ferma un attimo a chiacchierare con il cronista offrendo uno spunto di riflessione utile a individuare una questione rimasta sottotraccia nelle ore successive al “capolavoro” realizzato da Letta e Alfano. La questione riguarda uno dei punti presenti nel contratto stipulato martedì dal sindaco di Firenze e dal presidente del Consiglio. 04 OTT 2013
Allontana Italia Il governo ha appena varato un ponderoso piano “di semplificazione” in 50 punti intitolato Destinazione Italia. Obiettivo: attirare capitali stranieri. Il presidente del Consiglio è andato a illustrarlo a Wall Street suonando l’opening bell. Oggi, tornato a Roma, si trova a presiedere un Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la difesa dell’italianità di Telecom e di Alitalia. Oltre all’eventuale commissariamento del gruppo siderurgico dei Riva, cioè le attività extra Ilva, richiesto dai sindacati dopo il sequestro della magistratura e il blocco delle attività e perdita di ordini internazionali. Redazione 27 SET 2013
Conti di larghe intese Il partito della spesa si rifà vivo con Letta prima della Finanziaria “Per molto tempo ho pensato che prima di tagliare le tasse bisognasse trovare le risorse – ha detto ieri Raffaele Bonanni, intervistato da Alessandro Barbera sulla Stampa – Ora sono convinto che l’approccio prudente non porta da nessuna parte. Se c’è la volontà politica di tagliare le tasse, le risorse si trovano”. Così il segretario della Cisl, il sindacato sulla carta più “riformista”, ha ben sintetizzato il mood delle parti sociali alla vigilia dell’appuntamento con la legge di stabilità (l’ex Finanziaria). Scade oggi infatti il termine entro cui i singoli ministeri dovranno inviare all’Economia le cosiddette “proposte compensate”, le misure a saldo zero che i dicasteri propongono e che poi – opportunamente cucinate dall’esecutivo – andranno a comporre la legge annuale. Marco Valerio Lo Prete 10 SET 2013
L’ingenuo Allende. Quanti errori dietro la favola bella della rivoluzione socialista Viene da me Stefano Di Michele, ormai un vecchio amico oltre che uno scrittore della Civiltà Fogliante, e mi dice che per l’anniversario del colpo di stato in Cile vuole scrivere una doppia pagina con i suoi ricordi di tredicenne comunista di famiglia e di partito. Io quasi svengo dal piacere, ma siccome i suoi sono i ricordi della retorica aperta e necessaria di un partito che allora stava dall’altra parte rispetto ai Kissinger, alle Cia e al governo americano, sono ricordi magici e musicali e sentimentali. I miei sono ricordi di un ventunenne di ambiente togliattiano, smagato, con illusioni realiste se così si può dire, sempre da quella parte, che però assimilò, a dimostrazione della estrema forza e flessibilità storica della doppia verità comunista, tutta un’altra versione delle cose. 09 SET 2013
Referendum per l’agibilità politica “Nessuno dei 12 referendum radicali che Silvio Berlusconi ha sottoscritto sabato scorso incide sulla vicenda personale o giudiziaria di Silvio Berlusconi. Perciò il leader del Pdl, sostenendo il diritto degli italiani a esprimersi sui temi referendari, dalla giustizia ai diritti civili, compie una rottura rispetto alla routine italiana, al punto che questa mossa può suscitare idealità nell’opinione pubblica e restituire dignità al dibattito politico finora ridotto a mero scontro di potere. Insomma, il Berlusconi che rivendica la tanto citata ‘agibilità politica’ per fare davvero politica può essere un’occasione per Berlusconi stesso e per il paese”. Leggi anche Pannella ha in mente un “futuro luminoso” per il Cav. Ecco quale - Soluzione Pannella - Ferrara La soluzione Pannella - Berlusconi & Pannella, la strana coppia che può risvegliare l’Italia - Merlo L'autunno della giustizia - Cerasa Il Pd, Renzi e quella sinistra che regala la battaglia sulla giustizia ingiusta alla destra Marco Valerio Lo Prete 03 SET 2013
La "soluzione Pannella" per il Cav. (e l'Italia) fa proseliti "La proposta di Marco Pannella a Silvio Berlusconi – via Foglio, il quotidiano di Giuliano Ferrara – non è una provocazione, come può apparire, ma un invito all'ex premier (condannato per i noti motivi e con le note modalità) a continuare, anche da eventualmente impedito, a fare politica con altri mezzi: i referendum radicali sulla giustizia". Lo scrive oggi Vittorio Feltri ( qui l'articolo in versione integrale ), sulla prima pagina del Giornale, ritornando sull'intervista al leader radicale pubblica ieri sul Foglio. Ecco uno stralcio dell'intervista e della proposta di Pannella: “A Berlusconi, così come al paese, non occorre una via di fuga. Occorre una prospettiva”, dice il leader radicale. Berlusconi all'ultima battaglia di Lanfranco Pace Redazione 23 AGO 2013
La soluzione Pannella E’ tratto liberale autentico non suggerire ad alcuno tra coloro che hanno responsabilità pubbliche e si considerano vittime dell’inimicizia politica dei giudici di farsi la galera. Gaetano Salvemini è celebre anche per aver detto che, se ti accusano di aver stuprato la statua della Madonnina appollaiata sul Duomo di Milano, intanto devi riparare all’estero, poi si vede. Proprio commentando la fuga in Francia di Salvemini, Piero Calamandrei ne aggiunse di suo dicendo che se ti accusano di aver rubato la Torre di Pisa, datti alla latitanza, poi si vede. Incurante di questo tratto, Marco Pannella vorrebbe un Berlusconi che accetti qualunque conseguenza della condanna che lo ha colpito e della sua interpretazione politica faziosa. 22 AGO 2013
Contro le casematte illiberali Dopo anni di gramsciana occupazione delle casematte della società civile, dall’università all’editoria – che è, poi, la versione non rivoluzionaria, ma non meno illiberale e inquinante, assunta dal marxismo-leninismo in un paese finito, a causa della Guerra fredda, nella sfera di influenza strategica degli Stati Uniti – la condizione culturale dell’Italia è miserevole. Ma a renderla miserevole non è l’occupazione delle casematte borghesi da parte degli ultimi rappresentanti di una filosofia sconfitta dalle “dure repliche della Storia”, ma che conserva, negli scritti di Karl Marx – che peraltro nessuno ha letto, e conosce – una forte componente dialetticamente problematica, bensì l’opera di piccoli opportunisti che ne orecchiano i cascami, cioè la versione grossolanamente demagogica e popolare che aveva indotto Marx a dire “io non sono marxista”. di Piero Ostellino Redazione 21 AGO 2013