"In caso di interruzioni o fenomeni di intolleranza, si decida di svolgere eventi in altra modalità, per esempio online, ma si eviti di cancellarli. L'agenda delle Università non la decida chi contesta". Nella "linee guida" anti-violenza negli atenei, approvati dalla Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), c'è anche questo passaggio. In pratica le università, per evitare nuovi casi di contestazione e di censura, com'è successo a David Parenzo alla Sapienza di Roma e a Maurizio Molinari alla Federico II di Napoli, prevedono che alcuni eventi si svolgano "non in presenza".
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE