(foto LaPresse)

Il caso

Scuola, l'ultima grana per la Azzolina è il concorso. Il Pd: "Rimandiamolo a Natale"

Il ministro lancia la prova per assumere 32 mila docenti a partire dal 22 ottobre. Ma c'è lo stop dei dem

Luca Roberto

Con una nota il Nazareno stronca l'agenda della grillina. "Farlo adesso significherebbe mettere a rischio le lezioni"

Dovrebbe diventare ufficiale domani, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: il concorso per assumere 32 mila docenti di scuole medie inferiori e superiori avrà inizio il 22 ottobre, e proseguirà a scaglioni fino alla fine di novembre. Almeno questo è quanto ha anticipato il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ai sindacati della scuola ricevuti al Miur. Una comunicazione che ha preceduto di poco la risposta ufficiale, molto critica, da parte del Pd all'alleato di governo. Secondo Camilla Sgambato, responsabile scuola all'interno della segreteria del Partito democratico, fare adesso il concorso significherebbe "stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale". 

La Sgambato ha sollevato poi il problema, posto anche dalle sigle sindacali, relativo ai soggetti che non potranno sostenere il concorso perché positivi al Covid o in isolamento fiduciario dopo essere venuti a contatto con qualche positivo. "Va cercata una soluzione, per esempio trovando un'altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso" ha rimarcato. L'idea sarebbe quindi quella di approfittare della pausa natalizia, che solitamente tiene chiuse le scuole per due settimane, al fine di consentire una maggiore raccordo con le esigenze della didattica. Anche Matteo Orfini, deputato ed ex presidente dei dem, ha detto la sua su Facebook. "Al caos delle graduatorie, alle difficoltà enormi di gestire un anno così particolare, si è scelto di aggiungere un ulteriore elemento destabilizzante", ha scritto. "Quando insieme al Senatore Francesco Verducci e a tanti precari spiegavamo che sarebbe stato più serio e giusto procedere a una stabilizzazione per titoli e servizio conclusa a fine anno da un colloquio selettivo volevamo semplicemente evitare questo caos. Siamo ancora in tempo. Si rinvii il concorso e si apra un tavolo sulla stabilizzazione per trovare la soluzione migliore". 

Il Movimento cinque stelle, però, per bocca del suo capogruppo in commissione Cultura a Montecitorio Gianluca Vacca, difende la scelta di indire il concorso tra la fine di ottobre e la metà di novembre. "Non è accettabile che si usi il tema della sicurezza come motivo per il rinvio: non si può giocare sulla pelle dei precari", ha scritto in una nota.

 

Il concorso, che ha fallito l'obiettivo di mettere a disposizione delle scuole i nuovi docenti già a partire dall'inizio del nuovo scolastico, assegnerà 32 mila posti di ruolo in maniera retroattiva: cioè chi lo vincerà verrà stabilizzato a partire dal 1 settembre. I posti in palio sono disomogenei a livello nazionale. Quasi 7 mila in Lombardia, oltre 3 mila in Piemonte e Veneto, 2500 in Toscana. La prova consterà di cinque quesiti a risposta aperta e un quesito aggiuntivo che attesti il livello di conoscenza B2 d'inglese. 

Le critiche alla Azzolina sul concorso si aggiungono alla lunga lista di accuse piovute sulla titolare del dicastero nell'approssimarsi della riapertura delle scuole. I famosi banchi monoposto, per cui il commissario all'emergenza Arcuri aveva bandito una gara, mancano in gran parte degli istituti italiani e la previsione di completarne la consegna entro la fine di ottobre appare irrealistica. Anche il piano per la scuola elaborato per la Azzolina dal professore Patrizio Bianchi, che il ministro aveva scelto di accantonare, era stato oggetto di tensioni all'interno della maggioranza. Ora l'ultimo capitolo di una contesa che mette sempre più la Azzolina in discussione all'interno della coalizione di governo.

Di più su questi argomenti: