(foto Ansa)

Il caso

Caro Arcuri, siamo indietro di 600 mila banchi. Lo dice il capo dei presidi italiani

Luca Roberto

La data per la distribuzione nelle scuole è stata prorogata al 31 ottobre. "Ma finora ce ne hanno consegnati solo 200 mila", denuncia Giannelli, presidente dell'associazione nazionale dei presidi. Come siamo arrivati a questo pasticcio

In origine dovevano essere a disposizione delle scuole sin dal 1 settembre, data poi posticipata all'8 settembre, comunque prima della riapertura. Poi, con una modifica ex post dei termini del bando il Commissario Domenico Arcuri ha spostato la data ancora più in là: per la consegna dei famosi banchi monoposto comprati dal commissario straordinario all'emergenza Covid, la scadenza è stata fissata al 31 di ottobre. Un mese e mezzo aggiuntivo per provvedere alla logistica necessaria a sostenere la distribuzione dei 2 milioni e 400 mila esemplari prodotti dalle 11, nel frattempo diventate 9, aziende selezionate. A fare di conto, considerando che i primi banchi sono arrivati a fine agosto, la consegna dovrebbe viaggiare a un ritmo di 800mila banchi ogni 20 giorni. Un obiettivo molto lontano dalla realtà.

Come ha spiegato all'Adnkronos Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, fino a ora sarebbero stati consegnati circa 200 mila banchi, 600 mila unità in meno di quanto previsto dalla tabella di marcia. Vuol dire che mancano ancora all'appello 2 milioni e 200 mila banchi da consegnare alle scuole da qui a poco più di un mese, quando in poco meno dello stesso arco temporale ne sono stati distribuiti meno del 10 per cento. 

 

Del famigerato bando partorito da Arcuri, in coordinamento con il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, abbiamo scritto in svariate occasioni. Le condizioni per prendere parte alla gara, già proibitive in termini di criteri di partecipazione e capacità produttiva, sono cambiate più volte, subendo proroghe e aggiustamenti in corso d'opera. Inoltre, a oltre un mese dalla chiusura della gara ancora non si conosce il nome delle aziende selezionate. Una mancanza di trasparenza che ha fatto dire a Vittorio Alvino, presidente della fondazione Openpolis, che il commissario straordinario sta lavorando "con il favore delle tenebre", perché una delle caratteristiche del suo operato sarebbe proprio quella di non rendere pubbliche le informazioni relative alle gare e agli affidamenti diretti degli ultimi mesi.

 

Adesso, a scuola iniziata, la quasi certezza è che alla fine i termini per il completamento delle forniture alle scuole verranno ulteriormente allungati. Ma Arcuri, ne siamo sicuri, lo venderà come un ulteriore successo personale.

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