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l'appello

Il ddl sull'agricoltura biodinamica è l'ultimo segnale senza basi scientifiche dell'Italia

Alessandro Vitale e Gennaro Ciliberto*

Il provvedimento equipara l'agricoltura biodinamica a quella biologica, trasferendo alla prima tutti i vantaggi di cui gode la seconda. Non c'è nulla di male nell'operare secondo credenze mistico-spirituali, ma è grave privilegiarle economicamente e culturalmente 

Siamo alle solite. L’Italia, che certo non manca di esempi virtuosi, anzi virtuosissimi in ambito scientifico, in primis premi Nobel e Accademie blasonate, prime tra tutte l’Accademia dei Lincei, continua ad inciampare politicamente in decisioni che vengono prese senza tenere conto di solide evidenze. Una decina di anni fa grande scalpore destò la decisione di finanziare il progetto Stamina. Il mondo scientifico gridò allo scandalo e fortunatamente i nodi poi vennero al pettine con la dimostrazione che si trattava di una truffa pilotata da qualcuno che non era nemmeno laureato in medicina, che non esistevano evidenze scientifiche in supporto e che si creavano inutili aspettative nei poveri pazienti di malattie degenerative, trattati con formulazioni cellulari di dubbia provenienza e composizione senza essere passate attraverso il vaglio di sperimentazioni cliniche controllate.

 

Qualcosa di analogo sta succedendo per l’agricoltura. Il 20 maggio il Senato ha approvato quasi all’unanimità il ddl 988 Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico, apportando solo alcune modifiche rispetto al testo già approvato alla Camera nel dicembre 2018. Le maggiori società e federazioni scientifiche, così come gruppi di scienziati e singoli studiosi, hanno espresso durante l’iter legislativo e nel corso di audizioni parlamentari forti critiche al testo, che ormai ha scarse possibilità di essere migliorato nella prossima terza lettura alla Camera. L’unico rilevante cambiamento positivo è la soppressione della definizione dell’agricoltura biologica come attività di interesse nazionale con funzione sociale, che l’avrebbe legalmente posta al di sopra di ogni possibile analisi critica, negando così il fatto che nessuna forma di agricoltura è perfetta e tutte quelle basate su dati concreti possono e devono integrarsi per una produzione sufficiente, salubre e ambientalmente sostenibile.

 

Tuttavia, molti aspetti scientificamente e razionalmente inspiegabili rimangono nel testo definitivo. I principali derivano dall’equiparazione fra agricoltura biologica e agricoltura biodinamica stabilita dall’art. 1. In questo modo,  l’agricoltura biodinamica potrà godere anch’essa di tutti i vantaggi stabiliti negli altri articoli del ddl, che includono: favorire la conversione al metodo biologico (e quindi anche biodinamico) delle imprese agricole; incentivare il consumo di prodotti biologici (e quindi biodinamici);  stimolare le istituzioni e gli enti pubblici affinché prevedano il consumo di questi prodotti nelle mense pubbliche e in quelle private in regime di convenzione; promuoverei specifici percorsi formativi nelle università pubbliche attraverso la possibilità di attivare corsi di laurea, dottorati di ricerca, master e corsi di formazione, nonché specifici percorsi per l'aggiornamento dei docenti degli istituti tecnici agrari pubblici; destinare specificamente risorse finanziarie del CNR e del CREA alle attività di ricerca nell'ambito della produzione biologiche (e quindi anche biodinamiche).

 

Come è stato più volte sottolineato, l’agricoltura biodinamica si distingue da quella biologica perché alle teorie e pratiche di quest’ultima, la cui bontà o meno è verificabile scientificamente compiendo esperimenti, aggiunge disciplinari ben precisi, gli standard Demeter, fondati sui principi stabiliti dal filosofo Rudolf Steiner negli anni ’20 dello scorso secolo. In base ad essi, nei processi vitali lavorano insieme molte forze diverse la cui origine non è esclusivamente materiale, dunque l’azienda agricola deve essere in relazione con l’ambiente circostante, con la Terra intera e infine con il cosmo dei pianeti e costellazioni. […] tutto è interconnesso in una complessità di relazioni che travalicano gli aspetti puramente causali. […] Le conoscenze scientifiche-spirituali indicano che i componenti di origine minerale, vegetale e animale possono essere trasformati, nel corso dell'anno, dagli effetti dei flussi cosmici/terrestri in preparati imbevuti di forze.” Dunque ci sarebbero effetti senza cause e forze di origine non materiale dovute a non ben definiti flussi cosmici.

 

Gli emendamenti proposti dalla senatrice Elena Cattaneo per escludere l’agricoltura biodinamica dal ddl sono stati respinti a larga maggioranza, con le motivazioni che le coltivazioni biodinamiche sono oggetto di studi pubblicati, e che questa forma di agricoltura ha crescente successo economico. Dimenticando che le non numerose pubblicazioni riportano dati che, oltre a essere di fatto inconcludenti, non verificano la correttezza e l’efficacia di queste teorie e pratiche. Né potrebbero verificarle: come si verificano l’origine non esclusivamente materiale, i flussi cosmici/terrestri e ciò che travalica gli aspetti puramente causali? E’ impossibile compiere questi studi: si tratta di credenze mistico-spirituali, alle quali bisogna aderire per fede. Non abbiamo ovviamente nulla in contrario al fatto che pochi o molti agricoltori operino secondo tali credenze, ma il privilegiarle economicamente e culturalmente per legge rispetto alle teorie e pratiche agricole basate su evidenze verificabili sperimentalmente è un atto estremamente grave, che mina alle radici l’approccio razionale all’agricoltura e in generale le basi del metodo scientifico. Stiamo di fatto decretando per legge un’agricoltura “mistica” di Stato, e questo nel 2021. Riguardo il tornaconto economico, non dovrebbe essere necessario ricordare come non tutto ciò che fa arricchire qualcuno sia in quanto tale meritevole di sostegno con i soldi pubblici, i quali non sono certo illimitati.

 

E c’è di più. Come tutte le credenze mistiche, la biodinamica non ha solo i suoi precetti ma anche i suoi demoni. Uno di questi è l’utilizzo di ogni tecnologia di Dna ricombinante nel miglioramento genetico vegetale. Superando in zelo anti-moderno il già opinabile proibizionismo dell’agricoltura biologica, gli standard Demeter elencano dettagliatamente già da anni tutte le nuove tecnologie, e fra esse Crispr/Cas9 e le altre tecniche di editing dei genomi, premiate lo scorso anno con il Premio Nobel per il contributo che possono dare alla medicina e un’agricoltura sostenibile. Da rimarcare che queste nuove tecnologie sono anche state identificate lo scorso mese dalla Commissione europea come strategie che “hanno il potenziale di contribuire agli obiettivi del Green Deal EU, in particolare alle strategie Farm to Fork  e di salvaguardia della biodiversità, nonché agli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, finalizzati ad un sistema agricolo sostenibile.” Quando il ddl 988 diventerà operativo, i bambini delle mense scolastiche saranno caldamente invitati per legge a nutrirsi “di alimenti imbevuti di forze cosmiche non esclusivamente materiali”, e ad evitare gli alimenti provenienti da piante eventualmente migliorate grazie alle scoperte dei premi Nobel. E gli scienziati italiano saranno obbligati a utilizzare parte dei già scarsi finanziamenti per cercare di dimostrare l’indimostrabile.

 

Come Federazione Italiana di Scienze della Vita, insieme ad altre organizzazioni di scienziati e singoli studiosi che stanno nuovamente facendo sentire la loro voce, ci domandiamo dove il nostro Paese abbia intenzione di indirizzare le sue risorse economiche, e quali insegnamenti desidera fornire ai suoi giovani per costruire il futuro dell’Italia. Purtroppo, succede sempre più spesso che nel nostro Paese decisioni importanti come queste vengano prese senza che si faccia frutto delle solide conoscenze scientifiche, senza ascoltare chi di queste cose ne capisce. Quando poi come Paese ci accorgeremo che la scelta che stiamo facendo in questi giorni è sbagliata, il danno sarà già stato fatto. Il ddl 988 potrà ancora essere emendato nelle sue disposizioni più assurde, poiché deve tornare alla Camera per la definitiva approvazione. Sta ai Deputati scegliere fra il progresso scientifico e la magia.

 

*Alessandro Vitale e Gennaro Ciliberto, Federazione Italiana Scienze della Vita

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