Così Hubble, da trent'anni, ci mostra la nascita e la morte delle stelle

Dal “Pilastro della Creazione” all'“Occhio di Dio”, dai protopianeti alle galassie a sombrero. Le immagini del telescopio più famoso dell'universo

I rivelatori a infrarossi del telescopio Hubble - che oggi, 24 aprile 2020, compie trent'anni - sono penetrati in gigantesche, turbolente nuvole di gas e polvere dove decine di migliaia di stelle stanno prendendo vita. Le vedute di Hubble di queste nebulose rivelano un paesaggio bizzarro scolpito dalle radiazioni di giovani stelle eccezionalmente luminose. Le osservazioni mostrano che la nascita di una stella è un processo violento, che produce intense radiazioni ultraviolette e onde d'urto. La radiazione erode il materiale dai giganteschi pilastri di gas che sono incubatori per le stelle nascenti.

  

Hubble ha anche catturato getti energetici di gas incandescente da giovani stelle con dettagli senza precedenti. Questi getti sono un sottoprodotto del gas che turbina in stelle di nuova formazione, alcune delle quali vengono incanalate da campi magnetici e sparate dai poli delle stelle che ruotano a velocità supersoniche in direzioni opposte. A causa della lunga vita operativa di Hubble, gli astronomi hanno visto nel tempo movimenti e cambiamenti nelle forme di questi getti. Misurare e studiare questi cambiamenti è una ricchezza inestimabile per tentare di districare i complicati processi fisici che li formano e di comprendere meglio l'ambiente attorno alle stelle appena nate.

  

Così come ha documentato la nascita, il telescopio ha rivelato anche dettagli senza precedenti nella morte di stelle simili al Sole. Le immagini terrestri suggerivano che molti di questi oggetti, chiamati nebulose planetarie (sebbene non siano collegati ai pianeti), avessero semplici forme sferiche. Hubble ha dimostrato, invece, che le loro forme sono molto più varie e complesse. Alcuni sembrano girandole, altri farfalle e altri ancora clessidre. Queste immagini forniscono informazioni sulla complessa dinamica che accompagna il rilascio degli strati gassosi esterni di una stella prima che collassi per formare una nana bianca.

 


Le osservazioni di Hubble di SN 1987A, raccolte in 22 anni, mostrano gli effetti dell'onda d'urto stellare che si scatena nell'esplosione della stella

  

Gli astronomi hanno usato il telescopio Hubble anche per confermare che i pianeti si formano nei dischi di polvere attorno alle stelle. Quando l'astronomo Edwin Hubble scoprì che l'universo era una vasta frontiera di innumerevoli galassie oltre la nostra Via Lattea, le classificò in base a tre forme base: spirale, ellittica e irregolare. Più tardi, la visione nitida del telescopio spaziale battezzato in suo onore rivelò dettagli senza precedenti in tali galassie, mostrando vicoli intricati e scuri di polvere e nodi luminosi di formazione stellare. 

  

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