
Ansa
Il ddl
Le nuove disposizioni sui farmaci per la disforia di genere sui minori
Via libera del Cdm al ddl presentato da Schillaci e Roccella. I bloccanti della pubertà saranno vincolati a una diagnosi formulata da un'equipe multidisciplinare e a percorsi psicologici, psicoterapeutici e psichiatrici. Un registro Aifa per il monitoraggio dei dati
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un disegno di legge che introduce nuove disposizioni sulla prescrizione e l'utilizzo di farmaci per la disforia di genere sui minori. Il ddl è stato presentato su iniziativa del ministro della Salute Orazio Schillaci e dalla ministra per le Pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella. Nel provvedimento si legge che il ddl “muove dal bisogno di salute dei minori, in particolare dal bisogno di monitorarne i trattamenti nei casi di diagnosi di disforia di genere”.
Il disegno di legge prevede che la somministrazione di ormoni e farmaci bloccanti la pubertà sia vincolata a una diagnosi di disforia formulata da un'équipe multidisciplinare, e allo svolgimento di un percorso psicologico, psicoterapeutico ed eventualmente psichiatrico. La prescrizione di farmaci sarà inoltre soggetta a protocolli clinici adottati dal Ministero della Salute. Nell'attesa, sarà possibile procedere alla prescrizione e alla somministrazione solo con l'assenso del comitato etico a valenza nazionale pediatrico.
E' prevista l'attivazione di un registro, curato dall'Aifa, da trasmettere al Ministero della Salute ogni sei mesi. Il registro conterrà le informazioni riguardanti il processo decisionale di prescrizione dei farmaci, l'esito dei percorsi psicologici e/o psichiatrici e delle successive fasi di monitoraggio. La dispensazione dei farmaci potrà avvenire, inoltre, solo mediante farmacia ospedaliera.
Nel ddl si fa riferimento anche all'istituzione di un tavolo tecnico per la valutazione del rapporto semestrale dell'Aifa e per la trasmissione al Parlamento di una relazione dedicata, da realizzare con cadenza triennale.
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