Cellule umane con leucemia mielocitica acuta (National Cancer Institute) 

Cos'è la leucemia che ha colpito Berlusconi

Una nota dell'ospedale San Raffaele di Milano, dove il Cav. è in cura e si sta sottoponendo alla chemioterapia, spiega che l'ex premier è affetto da tempo da leucemia mielomonocitica cronica. Ecco di cosa si tratta, il tasso d'incidenza e le possibili cure

Dalle leucemie "fulminanti" a quelle croniche, dai mielomi ai linfomi, esistono diversi tipi di tumore del sangue e le possibilità di curarle dipendono moltissimo dal sottotipo. Oggi, però, come spiega Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica dell'ospedale pediatrico di Roma Bambino Gesù, "guariamo patologie che una volta consideravano non curabili e abbiamo straordinarie armi dirette contro le lesioni molecolari che sottendono le patologie". Secondo una nota diffusa oggi, 6 aprile, dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove il Cav. è in cura, è una di queste patologie del sangue ad aver colpito il presidente di Forza Italia, che da ieri ha iniziato un ciclo di chemio terapia. Berlusconi "è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare. L’evento infettivo si inquadra nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui è portatore da tempo: leucemia mielomonocitica cronica, di cui è stata accertata la persistente fase cronica e l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta", si legge nella nota firmata dai professori Alberto Zangrillo e Fabio Ciceri. 

    

Le leucemie sono causate dalla proliferazione incontrollata di cellule staminali ematopoietiche, cioè cellule che si trovano nel midollo osseo. "In seguito a mutazioni genetiche - spiega l'Associazione Italiana Leucemie (Ail) - e a meccanismi complessi le cellule staminali possono interrompere il processo di maturazione, non riuscendo a portare alla formazione di cellule del sangue normali". Inoltre, "la cellula immatura può acquisire la capacità di replicarsi senza limite e diventare resistente ai meccanismi di morte cellulare programmata", invadendo il midollo, il sangue e, a volte, anche linfonodi, milza e fegato.

 

Esistono forme più aggressive, come la leucemia acuta promielocitica, sottotipo della leucemia mieloide acuta, a quelle oggi più curabili come la leucemia mieloide cronica e la leucemia linfatica cronica. Quest'ultima è la forma più comune e anche la più tipica nell'anziano: l'età media alla diagnosi è attorno ai 70 anni, colpisce ogni anno circa 5 persone su 100.000 e le stime parlano di circa 1.600 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 1.150 tra le donne. La leucemia linfoblastica acuta è invece il tumore del bambino più frequente in assoluto. Ci sono poi forme rare come quella che ha colpito il Cav., la leucemia mielomonocitica cronica (LMMC), e la leucemia a cellule capellute. La LMMC un'incidenza annuale stimata in 1 ogni 100.000 persone. L'età media della comparsa è di 70 anni e una predominanza maschile.

 

La leucemia di cui soffre Berlusconi "Non è una malattia da cui si guarisce se non con il trapianto di midollo, terapia non praticabile in soggetti di età avanzata", dice all'Adnkronos Salute Fabrizio Pane, componente del comitato scientifico dell'Ail, ordinario di Ematologia e direttore Uo di Ematologia e Trapianti Aou Federico II di Napoli. "Si tratta quindi di una patologia cronica e il paziente, se anziano, deve essere gestito con la consapevolezza di avere come obbiettivo il contenimento della progressione e la gestione delle possibili complicazioni. E' anche da sottolineare che una attenta e saggia gestione della patologia e delle sue complicanze può preservare la qualità di vita ed eventuali attività lavorative, che è un obbiettivo importante della terapia della patologia in particolare nei pazienti anziani", evidenzia Pane. "Alcuni casi possono mostrare un calo delle difese immunitarie con infezioni ricorrenti". Per questa malattia del sangue "le complicanze non sono inattese e non devono sorprendere: serve un controllo continuo", rimarca l'ematologo.

Ma ci sono terapie nuove all'orizzonte? "Non molte nuove. Ci sono gli agenti ipometilanti che agiscono sul Dna: sono una novità, ma non così recente e i risultati ottenuti non così rilevanti come con altre malattie", conclude Pane. Ogni tipologia di leucemia, spiega l'Ail, viene trattata seguendo una specifica strategia terapeutica, dalla chemioterapia all'immunoterapia fino alle Car-T e le terapie mirate (target therapy). Nelle forme croniche il trattamento è generalmente meno intensivo, e mirato spesso a controllare la proliferazione cellulare.

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