L'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato e il presidente di regione Nicola Zingaretti (Ansa)

La campagna regionale

Arriva il vaccino Johnson nelle farmacie. Nel Lazio è già tutto esaurito

Ruggiero Montenegro

Circa 800 punti di somministrazione, 23 mila dosi di Janssen disponibili. Ma all'appello ne mancano altre 40 mila non ancora consegnate. Dal 3 giugno la regione procederà per fasce d'età e open day

Da oggi la campagna vaccinale della regione Lazio si arricchisce di un nuovo strumento: sono partite questa mattina le somministrazioni in farmacia, un'iniziativa che vede coinvolti circa 800 esercizi del territorio, nei quali verrà inoculato il siero Johnson & Johnson, che non prevede richiami e proprio per questo è stato destinato alle vaccinazioni "di prossimità". Le prenotazioni per le farmacie erano state aperte intorno al 20 maggio, registrando il tutto esaurito nel giro di 24 ore. 

 

"Oggi un grazie anche alla rete delle farmacie della nostra regione. Sono state e sono protagoniste della lotta al Covid grazie alla campagna dei tamponi". Così il presidente del Lazio Nicola Zingaretti ha salutato l'inizio di questa nuova fase della campagna di vaccinazione. Intervenendo da una farmacia di Prati, il governatore ha spiegato che le dosi di vaccino "non sono poche, sono 23 mila" e che "appena arrivano l'assessore alla Sanità le distribuirà". Le parole di Zingaretti provano a spegnere le polemiche in merito alle incertezze sulla distribuzione e sulla consegna dei vaccini nel Lazio. In particolare quelli J&J, di cui sarebbero arrivate circa 40 mila dosì in meno rispetto alle attese. Una carenza che comunque, da via Cristoro Colombo, addebitano al governo centrale: "Se sono poche andate a chiedere al generale Figliuolo, così se li manda, li facciamo", ha detto Alessio D'Amato, a capo dell'assessorato regionale alla Salute, aggiungendo che "sicuramente alcune forniture sono migliorate, in particolare Pfizer e Moderna. Su altre abbiamo ancora delle difficoltà. Speriamo che arrivino buoni segnali dalla struttura commissariale". 

 

La campagna vaccinale: dal 3 giugno avanti con le fasce d'età e con gli open day 

Se il problema della carenza di dosi non è nuovo - l'assessore aveva già sollevato il tema su queste pagine qualche settimana fa - la campagna vaccinale comunque prosegue a buon ritmo e, come fanno sapere dalla Regione, i cardini resteranno quelli prestabiliti. Dal 3 giugno quindi, a differenza delle indicazioni arrivate dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, non saranno aperte le prenotazioni a tutti i maggiorenni, ma si continuerà a procedere per fasce d'età (al momento sono aperte quelle tra i 40 e i 43 anni) e attraverso il modello dei "3 click" che ha dato buoni risultati nelle scorse settimane e che dunque resta un importante strumento.

 

Da oggi sono partiti gli open day per i maturandi (fino al 3 giugno), rispetto ai quali "c'è molto entusiasmo" con più di 40mila prenotazioni registrate, come dichiarato da D'Amato. Per loro sono disponibili circa 50 mila dosi di Pfizer. Domani partirà anche l'open week AstraZeneca dedicata agli over 30, a cui si accede sempre con un ticket virtuale e che fino a domenica impegnerà circa 50 punti in tutta la regione.

 

 

Si tratta degli stessi centri che dopo l'estate potrebbero essere archiviati lasciando spazio a modalità più agili per i cittadini: "Da settembre via via procederemo alla chiusura degli hub vaccinali che sono serviti per impostare la campagna - ha spiegato Zingaretti - Progressivamente tutto verrà dato in mano alla rete dei medici di famiglia e alle farmacie. Questo è possibile perché stiamo vincendo". Entro 48 ore, ha sottolineato ancora il presidente, "la meta' dei cittadini adulti del Lazio avrà ricevuto la prima dose". 

 

Secondo il report del governo, ad oggi in regione risultano effettuate 3.380.020 vaccinazioni, con l'83 per cento degli over 80 ad aver completato l'intero ciclo (si supera il 91 per centro considerando una sola dose); il 34 per cento è stato immunizzato tra gli over 70 (81 per cento con una sola dose) e quasi il 28 per cento tra i 60enni (in questo caso, siamo oltre il 69 per cento con una sola somministrazione). 

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