La mossa di Draghi

Ripartire con il Green pass

Ruggiero Montenegro

In attesa del lasciapassare europeo, il premier ha annunciato una certificazione nazionale. Sarà valida da metà maggio e agevolerà gli arrivi dall'estero e la mobilità interna: una scelta che anticipa l'Europa e prova a rilanciare il turismo

Ripartire con il turismo, agevolando al tempo stesso la mobilità interna. Dalla seconda metà di maggio spostarsi tra regioni, o arrivare in Italia dall'estero, sarà più facile. Niente più quarantene, vera zavorra per i viaggiatori e per l'economia del settore: come annunciato ieri da Mario Draghi, nel corso della conferenza stampa di chiusura del G20 sul turismo, è in arrivo la "Certificazione verde Covid 19", un pass che permetterà di entrare e spostarsi all'interno del territorio italiano, rispettando alcuni specifici requisiti.

 

La Certificazione verde: cos'è e come si ottiene

Per gli italiani, non si tratta una vera e propria novità: già il decreto attualmente in vigore, quello del 22 aprile che ha disposto il calendario delle riaperture, prevedeva la possibilità di spostarsi da e verso regioni arancioni o rosse, presentando apposita documentazione. Un processo che ora viene accelerato e inserito in un quadro più formale. Ma cosa si intende per Certificazione verde? Si tratta di un documento, in formato cartaceo o digitale, in grado di provare una delle seguenti condizioni.

 

  • Essere vaccinati contro il Covid. Come spiega il ministero della Salute, basta in questo caso il certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dal Servizio sanitario regionale di competenza alla fine del ciclo vaccinale, che indica anche il numero di dosi somministrate (una soltanto nel caso di Johnson & Johnson). Il certificato ha una validità di 6 mesi.
     
  • Essere guariti dall'infezione del virus. In questo caso, il certificato di fine isolamento è considerato un green pass nazionale. Il documento può essere rilasciato dalla Asl di riferimento, dalla struttura ospedaliera presso cui si è stati in cura, ma anche dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta. Anche in questo caso, la validità è di 6 mesi.
     
  • Risultare negativi a un test molecolare o antigenico rapido. Basterà fare un tampone nelle 48 ore che precedono lo spostamento. La validità della certificazione è di 48 ore dall'effettuazione del test. 

 

In attesa del Green pass Ue, dunque, l'Italia prova a giocare d'anticipo sul resto dell'Europa, guadagnando un mese che potrebbe rivelarsi fondamentale per il comparto del turismo che da sempre, tra città d'arte e località balneari e di montagna, ha trovato negli arrivi dall'estero una delle fonti di sostentamento più cospicue. Va specificato che la certificazione italiana sarà valida solo all'interno dei nostri confini e chiunque voglia viaggiare all'estero dovrà farlo rispettando le regole del paese verso cui si sposta.

 

Il tema della privacy

Sul tema della certificazione, nei giorni scorsi si era espresso anche il Garante della privacy, inviando un avvertimento formale al governo con il quale denunciava "gravi criticità per i pass vaccinali". Secondo l'autorità, i certificati non garantirebbero un'adeguata protezione dei dati personali, ponendosi in contrasto con quanto previsto dal Regolamento europeo. Il garante aveva anche sottolineato una violazione del principio di minimizzazione, a causa di "un utilizzo eccessivo di dati sui certificati da esibire in caso di controllo". Per questo il garante ha auspicato un maggiore coinvolgimento del governo, che permetterebbe di superare agevolmente le criticità.

 

Il pass europeo: Il Digital green certificate (Dcg)

Da metà giugno poi, dovrebbe arrivare il Digital green certificate, il documento europeo del quale si discute proprio in questi giorni a Bruxelles. Le condizioni per ottenerlo saranno le stesse di quello italiano, ma la sua validità sarà estesa ai 27 paesi dell'Unione europea, e potrebbe riguardare anche altri paesi come la Svizzera.

 

Come spiega il ministero della Salute, funzionerà attraverso un QRcode, rilasciato da una piattaforma nazionale, e sarà associato ad un codice identificativo univoco. Il certificato sarà gratuito e disponibile in italiano e inglese, oltre che in tedesco per la provincia autonoma di Bolzano. 

 

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