La sede dell'Ema ad Amsterdam (LaPresse) 

La proposta

I vaccini turistici

Giovanni Rodriquez

L’Ema valuta il cinese Sinovac e il russo Sputnik, ma per consentire l’arrivo in Ue dei turisti dall’Est   

L’Ema ha avviato la rolling review per il vaccino cinese inattivato, sviluppato da Sinovac (il richiedente Ue è Life’On srl) . La valutazione del comitato tecnico dell’Agenzia europea del farmaco si basa sui risultati preliminari di studi di laboratorio e studi  clinici, che suggeriscono che il vaccino possa innescare la produzione di anticorpi contro Sars-CoV-2, il virus che causa Covid-19, aiutando a proteggere dalla malattia. 

Ema sottolinea di non poter prevedere i tempi complessivi per arrivare alla possibile autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino sulla cui efficacia si è discusso molto ultimamente, in particolare per quel che viene definito come il “paradosso cileno”. Nel paese sudamericano oltre il 41 per cento degli abitanti ha ricevuto almeno una dose (solo Israele, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno fatto meglio) e nonostante ciò, si è registrata una drammatica impennata di contagi e decessi dovuti, in parte alla diffusione delle variante brasiliana e in parte alla probabile bassa efficacia del vaccino. Ma il fine del possibile riconoscimento del vaccino cinese da parte dell’Ema potrebbe non essere un suo impiego nel prossimo futuro sul territorio europeo.

 

C’è infatti un altro aspetto da tenere in considerazione. Nella giornata di lunedì 3 maggio, la Commissione europea ha formulato una proposta sulle nuove regole per la libera circolazione e il turismo che sarà posta nei prossimi giorni all’esame del Consiglio europeo. Una prima discussione a livello tecnico è arrivata nella riunione che si è tenuta ieri, il 4 maggio. Più in particolare, la Commissione propone di consentire l’ingresso nell’Ue “per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue”. Inoltre, la Commissione propone di innalzare, in linea con l’evoluzione della situazione epidemiologica nell’Ue, la soglia relativa al numero di nuovi casi Covid utilizzata per determinare un elenco di paesi da cui dovrebbero essere consentiti tutti i viaggi. La Commissione propone quindi che gli Stati membri aboliscano le restrizioni sui viaggi non essenziali per le persone vaccinate che si recano nell’Ue, alla luce dei più recenti pareri scientifici che dimostrano che la vaccinazione aiuta notevolmente a interrompere la catena di trasmissione. L’intero meccanismo dovrebbe essere facilitato una volta che il certificato verde digitale (green card) diventerà operativo. 

 

 

Da questo punto di vista quindi, la possibile autorizzazione dell’Ema sia per il vaccino russo Sputnik V sia per quello cinese Sinovac potrebbe avere l’obiettivo di poter garantire nei prossimi mesi libero accesso a circa 1,5 miliardi di persone provenienti dall’Est che potrebbero tornare, già dalla prossima estate, sul territorio europeo. Inutile sottolineare le potenziali ricadute economiche per questa operazione in un momento in cui l’economia dell’intero continente risente pesantemente dell’ultimo anno di lockdown e restrizioni. Molto più complicato immaginare invece l’acquisto e l’utilizzo di questi vaccini visto anche l’imminente arrivo di CureVac, in un piano vaccinale che già prevede per tutto il 2021 acquisti sufficienti a raggiungere l’obiettivo dell’immunità di comunità.

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