A Potenza AstraZeneca va a ruba come fosse il Black Friday

Per rispettare gli obiettivi del generale Figliuolo il governatore della Basilicata ha dato il via alle somministrazioni del vaccino anche senza prenotazione. Assembramenti a parte, il segnale è quello di una sconfitta dell'antivaccinismo

In Basilicata il vaccino AstraZeneca non fa paura. È bastato un post su Facebook in cui il governatore Vito Bardi comunicava l'apertura delle somministrazioni, anche senza prenotazioni, a coloro che hanno un'età compresa fra 60 e 79 anni, per provocare assembramenti di fronte al San Carlo di Potenza. Ieri centinaia di cittadini provenienti da tutta la Basilicata (inclusi i caregiver di minori di sedici anni), si sono spintonati contro le transenne davanti alle tende del Qatar nel parcheggio dell'ospedale per una dose del vaccino. Oggi è la seconda giornata e le somministrazioni sono centralizzate a Potenza e Matera, per le rispettive province. Dopo la ressa di ieri, è cambiata la modalità: se lunedì potevano presentarsi i cittadini lucani ultrasessantenni (dai 60 ai 79 anni), martedì solo i cittadini di età compresa fra i 75 e i 79 anni e domani, ultimo giorno, coloro con età compresa fra i 74 e i 70 anni. E oggi le code sembrano più gestibili, senza alcuna ressa. Da oggi è partita anche la prenotazione degli over 70 sulla piattaforma Poste e da giovedì 15 aprile partiranno le somministrazioni prenotate, negli 11 punti vaccinali previsti in tutta la regione.

 

Ma, assembramenti a parte, è un bel segnale. Una manifestazione di civismo (e di sana auto-preservazione), se si pensa a quello che sta succedendo in altre piazze italiane per non vaccinarsi. Il governatore Vito Bardi ha rimpallato la responsabilità del caos sulla locale azienda sanitaria (ma chissà quale sarà stata la concertazione e il tempo dato per prepararsi), sottolineando come a Matera, l'altro snodo, la situazione sia stata ordinata. “Ma le cose positive fanno meno notizia”, ha scritto il governatore sul suo profilo. Invece fanno notizia eccome: 3.000 somministrazioni in un solo giorno per rispettare la timeline del compaesano, il generale Figliuolo. È soprattutto una sconfitta dell'antivaccinismo e del pensiero magico su un vaccino che solo qualche giorno fa veniva descritto da alcuni come troppo pericoloso.