Virginia Raggi e Antonio De Santis (Foto LaPresse)

Prove di scongelamento

A Roma Pd e M5s testano il "campo giusto" e trovano una mini-intesa sulla scuola

Marianna Rizzini

La vittoria comune in Sardegna dà l'abbrivio a convergenze settoriali tra ex (acerrimi) nemici: la mozione presentata dal consigliere della lista “civica Raggi” Antonio De Santis è stata approvata dai dem e dall’intero centrosinistra

Campo largo? No, “campo giusto”, ha detto il leader M5s Giuseppe Conte all’indomani della vittoria in Sardegna di Alessandra Todde, candidata m5s sostenuta, tra gli altri, dal Pd di Elly Schlein. E mentre Schlein guarda all’Abruzzo, sperando di replicare il successo con un’intesa larghissima, a Roma si fanno prove di “campetto utile”, con convergenza capitolina concentrata su alcuni temi, dopo gli scontri politici degli anni precedenti, anni in cui M5s e Pd si sono contrapposti nella corsa per il Comune e non solo. Ed ecco che, due giorni fa, la mozione presentata dal consigliere della lista “civica Raggi” Antonio De Santis è stata approvata dal Pd e dall’intero centrosinistra (unici astenuti: i meloniani).

“La scelta del governo di non inserire la proroga delle graduatorie del settore educativo-scolastico di Roma Capitale rischia di creare un disastro sociale: per le lavoratrici, da una parte, e per il servizio che potrebbe seriamente finire in ginocchio”: questa la motivazione addotta dal M5s per presentare una mozione che impegna il sindaco Roberto Gualtieri “a farsi portavoce presso il governo per trovare una soluzione urgente al problema”. All’indomani dell’approvazione, i Cinque stelle si sono detti “soddisfatti”, a prescindere “dalla note differenze politiche”. Quelle che avevano fatto dire, non più tardi di un anno fa, allo stesso De Santis, in un’intervista a questo giornale, che con il Pd era “impossibile collaborare” anche dopo l’avvento di Elly Schlein alla segreteria: “Anche con lei non è cambiato nulla. Con tutte quelle correnti, non sai nemmeno con chi parlare”. Fatto sta che ieri il tono, sul lato m5s, era un altro: “Su questi temi non c’è più tempo per le divergenze e per gli attriti politici, bisogna agire immediatamente per trovare una risposta concreta”.

Intanto anche alla Regione, altra terra di passato scontro Pd-M5s, si fanno prove di scongelamento. La consigliera regionale pd Eleonora Mattia ha detto all’Huffington Post: “In Regione Lazio è già in atto un laboratorio per il campo largo di centrosinistra e di genere: diverse le battaglie che in Consiglio regionale abbiamo finora portato avanti, congiuntamente, assieme alle colleghe e ai colleghi delle altre forze d’opposizione, contro le misure della Giunta Rocca di destra: dai tagli per le politiche per le donne e pari opportunità nel bilancio regionale al dimensionamento scolastico”. Passi locali dettati da euforia del momento o primi mattoni per i prossimi appuntamenti elettorali ancora lontani? Si vedrà.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.