Roma Capoccia

 Gualtieri parla alla sinistra dal termovalorizzatore di Copenaghen 

Gianluca De Rosa


La visita all'impianto e il video sui social per convincere gli ambientalisti e i comitati che lo hanno votato

 Operazione Copenaghen. Obiettivo: convincere con un video anche i più scettici che il termovalorizzatore è la soluzione giusta per risolvere il problema dei rifiuti in città. Lo scorso fine settimana il sindaco Roberto Gualtieri è volato in Danimarca. Un viaggio alla scoperta del mitologico termovalorizzatore che si trova nel cuore della capitale danese e che, per caratteristiche tecniche, volume di rifiuti trattati e impianti ancillari presenti (captazione della C02 e recupero delle ceneri), è molto simile a quello che, almeno sulla carta, il sindaco vuole realizzare a Roma. Gualtieri è stato accompagnato dall’ambasciatrice italiana in Danimarca Stefania Rosini che aveva organizzato il tour.

 

Eccolo quindi saltellare tra le impalcature dell’impianto, i container che “pensate, vengono anche dall’Italia dove non abbiamo termovalorzzatori, per fortuna a Roma ancora per poco”,  ma anche al bar, al parco giochi che sorgono sopra l’impianto e, ovviamente anche sulla famosa pista da scii (con tanto di skilift). Ma  informano dal Campidoglio: il sindaco non ha sciato. 

Il video è stato pubblicato sui social di Gualtieri e del comune ( oltre 5 mila like su Faceboolk e più di 8 mila su Instagram) per convincere non solo i romani, ma anche i comitati, i sindaci dei Castelli (i più vicini al futuro impianto), la Cgil e pure qualche consigliere della sua maggioranza.  Insomma, il largo fronte degli scettici che quando la partita entrerà nel vivo potrebbe creargli non pochi grattacapi.

D’altronde dopo la pubblicazione della gara lo scorso novembre, nelle scorse settimane è arrivata un’altra notizia importante: il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto i ricorsi presentati contro il termovalorizzatore di Santa Palomba. E dunque è ora di cominciare a provare a convincere anche i più arrabbiati che quella del Campidoglio è la scelta giusta. A metà maggio verranno aperte le buste e, anche dal punto di vista della comunicazione alla città, si comincerà a fare sul serio. Intanto però il sindaco – “un po’ copiando Calenda quando andò ad Acerra durante la campagna elettorale”, maligna qualcuno dentro Azione –  si offre sui social come Cicerone dell’impianto che sogna di realizzare anche nella capitale. “Vedete – spiega a favore di telecamera – c’è un bar dove la gente viene anche solo per bere una birra, ci sono spazi per i giochi dei bambini, è una vera attrazione al punto che vicino all’impianto le case costano di più”. E  ancora, da dentro l’impianto:  “Incredibile non si sente nessun odore!”.

I comitati però non sembrano affatto convinti. E anche la Cgil rimane sulle stesse posizioni: l’impianto è la soluzione sbagliata. L’agguerritissimo consigliere di Europa verde Nando Bonessio è molto scettico: “La vicenda è talmente seria che uno spot di pochi minuti non mi sembra proprio sufficiente per spiegare. Anche perché chi come me conosce la storia di quell’inceneritore, sa che per coprire i costi di gestione  i danesi devono importare spazzatura, nel video lo ammette pure il sindaco. Anche a  Santa Paolmba – prosegue Bonessio –  ci sarà un impianto sovradimensionato. La gara prevede per chi lo realizzerà e gestirà   la garanzia del conferimento di 600 mila tonnellate l’anno (per ’assicurare la sostenibilità economico finanziaria dell’investimento ndr). Quindi, se aumentasse la raccolta differenziata, Roma dovrà comprare, ad esempio in Sicilia o in Calbaria, spazzatura per portarla a Santa Palomba”. Bonessio è anche convinto che il termovalorizzatore non consentirà di risparmiare: “La gara prevede un costo di 185 euro a tonnellata oggi per spedire fuori la spazzatura ne spendiamo 200, inoltre il teleriscaldamento qui non serve come in Danimarca, quindi non consente veri risparmi”.  


Insomma, il fronte del No è pronto alla battaglia. Ma, almeno per adesso Gualtieri fischietta e si prepara a invitare gli scettici a bere una birra. Ovviamente al  bar del termovalorizzatore di Roma.