Francesco Rocca (LaPresse)

Roma Capoccia

La strategia del silenzio di Francesco Rocca, tra spiagge, verde e ballottaggi

Marianna Rizzini

In carica da febbraio, il governatore del Lazio lavora in sordina, seminando il dubbio nelle opposizioni. Resta un mediatore importante tra partiti che nella regione non sono così concordi come vorrebbero far sembrare

C’è, ma non si vede. E’ in carica fin dall’inizio di febbraio, ma i suoi movimenti, tolto il primo mese convulso per la formazione della giunta, si indovinano soltanto guardando in filigrana le foglie attorno alla Pisana. Che fa, dunque, mentre l’estate finalmente avanza, il governatore eletto in inverno Francesco Rocca, ex vertice Croce Rossa che in tanti avevano voluto indicare, nel centrodestra, come esponente della società civile capace di unire la coalizione che già sul candidato sindaco era stata messa a dura prova di decisionismo? C’è chi dice, tra gli eletti neri, verdi e azzurri, che “Rocca, è impegnato con i ballottaggi” e chi invece sottolinea “l’impegno strategico per il futuro”, e potrebbe essere tutto, vista la rarità di apparizioni e dichiarazioni del governatore. Piccoli indizi indicano intanto l’attenzione sul litorale, con i due milioni e mezzo per le spiagge, da ripartire tra i comuni interessati, e anche sul verde (settimana europea dei parchi), senza tralasciare la burocrazia e le carceri (a inizio maggio, ma era quasi un mese fa, si è fatta notare la presenza di Rocca a Regina Coeli, dove il governatore ha speso parole contro il sovraffollamento).

 

Per il resto, Rocca si muove sottotraccia, si immagina tenendo come faro la road map con cui apriva le campagne elettorali al grido di “la Regione che sogno di costruire”: liste d’attesa ridotte nella Sanità, collaborazione con il sindaco Roberto Gualtieri per la riforma di Roma Capitale, dialogo con il governo sul tema dell’autonomia. Eppure la sensazione è che, con lo sfondo del round amministrativo non ancora concluso (i suddetti ballottaggi nel prossimo weekend), e pur con un centrodestra vittorioso in molti comuni al primo, il ruolo di Rocca sia ancora (come appena eletto) quello di mediatore tra partiti che nella regione non sono così concordi come vorrebbero far sembrare, e come non sono infatti riusciti a sembrare, un paio di mesi fa, quando si è trattato di trovare un’intesa sulle Partecipate, per non dire dei problemi interni a Fratelli d’Italia, dove il concetto di corrente, sempre mediaticamente respinto, si è fatto già da tempo realtà. Rocca compare intanto però, in questi giorni, nelle parole dell’opposizione: ieri la consigliera pd Marta Bonafoni, colonna locale di Elly Schlein, ha reso nota la presentazione di una mozione per “impegnare il presidente a sostenere misure di sostegno al reddito, particolarmente colpite dal Dl Lavoro”.

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.