(foto Ansa)

Roma Capoccia

Le auto storiche ora non possono più circolare. E c'è una guerra di ricorsi al Tar

Gianluca Roselli

Il Campidoglio ha deciso di rafforzare il divieto di circolazione dei veicoli più vecchi. "Ma così si taglia fuori un mondo che rappresenta l'identità e la cultura italiana" dice il presidente del Veteran Car Club Roma

La guerra delle auto è iniziata. La decisione del Campidoglio di piazzare 51 varchi con telecamere in 182 incroci per rafforzare il divieto d’ingresso ai veicoli più vecchi, e quindi inquinanti, sta scatenando il putiferio. Protesta chi ha un’automobile ancora funzionante e magari non aveva preventivato di cambiarla (le fasce più deboli?). E pure chi possiede auto e moto storiche o d’epoca. Proprio l’Asi (associazione auto storiche) ha impugnato la delibera facendo ricorso al Tar.

Già adesso - le auto euro 0, 1, e 2 benzina ed euro 1, 2, e 3 diesel non possono entrare né essere parcheggiate all’interno della fascia verde, che però è stata ora allargata (corrisponde all’anello ferroviario). A Roma nord, per esempio, arriva fino a Labaro. Poi, da novembre 2023, scatterà il divieto per i diesel euro 4 e da novembre 2024 per gli euro 3 benzina. Insomma, chi possiede un veicolo con più di vent’anni dovrà farsene una ragione, perché non potrà nemmeno più sostare in strada, a meno di non prendere la certificazione “auto storica”. Per quelle sopra i 30 anni parliamo già di “auto d’epoca”.

 

Si taglia fuori un mondo che rappresenta la cultura e l’identità italiana, e muove un indotto di meccanici, carrozzieri, pezzi di ricambio. Chi pensa di acquistare una vecchia  Lancia o una spider Alfa, desisterà. Ma certi veicoli danno lustro alla città, basti solo vedere come i turisti ammirano il passaggio di un’antica 500”, osserva Giorgio Ferranti, presidente del Veteran Car Club Roma. E l’Asi dice: le auto d’epoca sono lo 0,25 per cento del totale, di che parliamo? “Le auto d’epoca hanno già la deroga. Per quelle storiche, che di domenica potranno circolare, bisogna mettersi d’accordo con onestà intellettuale: che cos’è storico e cosa è semplicemente vecchio? Sulle prime sono disposto a discutere, sulle seconde no”, afferma l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè.

 

“La scelta non arriva per un capriccio ma per motivi di sanità pubblica: siamo stati sanzionati dall’Europa e così non si va avanti”, sottolinea l’assessore. Secondo i calcoli, 700 mila veicoli non potranno più circolare, su un totale di 2 milioni e 400 mila. “A Roma abbiamo più auto che patenti e il problema riguarda anche i parcheggi: è finito lo spazio fisico. Il quartiere che ha più mezzi inquinanti, quasi sempre fermi, è il Rione Parione, in pieno centro”, sostiene Patanè. Non la periferia, dunque. In Campidoglio è stato aperto un tavolo di confronto. La trattativa è serrata, ma c’è.

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