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Roma Capoccia

Come tornare a piantare alberi in città: il successo di ReTree

Lorenzo Marini

“Il nostro obiettivo è mettere in contatto comune e cittadini”, dice Tommaso Iorio, l’inventore del progetto (che fa leva sui privati)

Make your city green again. Il motto è un po’ trumpiano, ma rende bene l’idea di cosa vuole essere ReTree. Ovvero un sistema di supporto alla pubblica amministrazione, al Comune e ai municipi per ripiantare alberi nelle strade e nelle piazze della città con l’aiuto, anche economico, dei cittadini. La Capitale è la città più verde d’Italia e una delle più verdi d’Europa, se si considerano anche i parchi agricoli. Nonostante ciò, molti quartieri sono sempre più carenti di alberi. Solo dal 2021, per esempio, ne sono stati abbattuti 650. Il problema è che finora i bandi per l’abbattimento di arbusti (per malattia o altro) non prevedevano la ripiantumazione. E così sempre più strade sono diventate spoglie e degradate.

 

L’idea di ReTree è venuta a Tommaso Iorio, 39 anni, professionista di Invitalia, proprio girando per il suo quartiere, Porta Metronia, dopo una tempesta che nell’estate del 2018 ha comportato l’abbattimento di numerosi arbusti. “ReTree è un modello applicabile in qualsiasi area metropolitana con l’obbiettivo di ripiantare alberi nelle zone urbanizzate delle città mettendo in contatto le amministrazioni con i singoli abitanti”, spiega Iorio. Con tre finalità di base: riattivare la cittadinanza facendo aumentare la consapevolezza verso tematiche ambientali; ripiantare alberi; essere replicabile in ogni area urbana. Con questo sistema a Porta Metronia in tre anni sono stati ripiantati 311 alberi e ora si sta lavorando per altri 80.

 

Funziona così: individuato un perimetro, il modello di ReTree permette di realizzare una mappatura degli spazi (in gergo chiamate “tazze”) degli alberi rimasti vuoti. Fatta la fotografia dell’esistente, tramite le associazioni e i comitati di quartiere, ci si interfaccia con l’amministrazione pubblica: il dipartimento tutela ambientale del Comune, il Servizio giardini, il singolo municipio. Poi si carica tutto su Google: la mappa e i relativi alberi da piantare. A quel punto ognuno è libero di scegliere il proprio albero: basta individuare lo spazio e cliccare sull’iconcina. A Porta Metronia il costo per il cittadino è di 180 euro ad albero, che viene piantato dal Servizio giardini, ma per due anni sarà curato dal legittimo “proprietario”, che dovrà pure annaffiarlo.

 

Sull’albero viene posta una targa: può essere dedicato a persone che non ci sono più, a figli o nipoti, a mogli o fidanzate, mariti, eccetera. Ma è proprio la targa a fare da passaparola, perché le persone si fermano a leggere incuriosite e magari ne vorranno sapere di più. “Piantare alberi fa comunità, perché gli abitanti si conoscono e interagiscono molto di più tra di loro. Insomma, si rafforza il tessuto sociale del quartiere nel segno della difesa dell’ambiente”, osserva l’ideatore di ReTree. Tenendo conto che la piantumazione si fa da dicembre a marzo, tutto il resto del tempo può essere dedicato alla conoscenza del territorio, alla mappatura e alla ricerca di cittadini che vogliano impegnarsi.

 

Insomma, siamo al solito discorso dei privati o delle associazioni che mettono una pezza alle carenze del pubblico? “In parte è così, noi però non vogliamo sostituire nessuno ma semmai essere di supporto alle amministrazioni. Purtroppo, il Campidoglio sconta il fatto che il dipartimento di tutela ambientale e il Servizio giardini sono molto sottodimensionati: prima ci lavoravano migliaia di persone, ora siamo nell’ordine delle poche centinaia. Non ce la fanno, anche a fronte dell’estensione urbana”, continua Iorio.

   

ReTree ha tre progetti attivi in città: a Porta Metronia, in zona Prati-Delle Vittorie e a Ottavo Colle (metro Laurentina). E 378 sono in totale gli alberi ripiantati finora. L’unica cosa che non si può scegliere è il tipo di arbusto, perché ogni zona ha le sue peculiarità e le tipologie vengono scelte dagli agronomi del Comune. A Porta Metronia, per esempio, sono stati piantati Ligrustum Aureum, alberi di Giuda, peri e ornielli. In Prati, invece, soprattutto platani. Il prossimo municipio coinvolto potrebbe essere l’VIII, quello che va da Garbatella a Ostiense, guidato da Amedeo Ciaccheri. L’obiettivo è realizzare una mappatura dell’intera città da mettere a disposizione del Campidoglio, che potrebbe rendere sistemico questo processo.

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