L'intervista
"Il termovalorizzatore di Roma va fatto". Parla il ministro Pichetto Fratin
Il responsabile dell'Ambiente del governo Meloni si schiera con il sindaco della Capitale: "Chi è contro l'impianto sbaglia, quella di Gualtieri è una scelta nell'interesse di Roma e dei romani"
“Il termovalorizzatore di Roma è un’opera essenziale dal punto di vista ambientale, lo dico anche in base al mio ruolo di ministro: è la soluzione giusta, la capitale oggi fa viaggiare decine di autocarri carichi di spazzatura verso il nord, un danno ecologico quotidiano e insensato”. Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica in quota Forza Italia del governo Meloni ha appena incrociato alla XXXIX assemblea nazionale dell’Anci a Bergamo il sindaco dem di Roma Roberto Gualtieri. Il primo cittadino davanti alla platea degli amministratori locali ha ribadito il concetto: “Per Roma l’unica alternativa al termovalorizzatore è una mega discarica. Per il trattamento del residuo indifferenziato sono le uniche due tecnologie disponinile, tertium non datur, è una decisione di buon senso, non una scelta politica”. E su questo il ministro è perfettamente d’accordo con lui. “Ad ogni iniziativa – dice – c’è sempre qualcuno che è contrario, ma chi governa ha il dovere di fare la sintesi e di fare l’interesse del paese, della Regione o del comune che amministra. Gualtieri è un mio avversario politico, ma penso che con la scelta del termovalorizzatore stia facendo l’interesse di Roma e dei romani”.
Eppure quest’opera è avversata a sinistra come a destra. Negli scorsi giorni il sindaco ha parlato di “un partito trasversale” che si oppone all’impianto. Ne fa parte anche un autorevole esponente della maggioranza di governo, il vicepresidente della Camera di FdI Fabio Rampelli che giorni fa ha manifestato la sua contrarietà. In Campidoglio serpeggia sotteraneo il timore che il nuovo esecutivo Meloni possa modificare la norma approvata nella scorsa legislatura che ha fornito a Gualtieri, nella sua veste di commissario al Giubileo del 2025, poteri straordinari sui rifiuti, un modo per scavalcare il piano della Regione Lazio che non prevede nuovi impianti di termovalorizzazione. “Questo genere di decisioni non le prendo io, ma il consiglio dei ministri”, premette Pichetto. “Dal mio punto di vista, però, lo dico chiaramente: impedire la realizzazione del termovalorizzatore sarebbe un grave errore, Roma e l’Italia non meritano nuove Malagrotta”.
Il ministro non è d’accordo con chi dice che un impianto del genere fiaccherebbe l’impegno del comune nell’aumentare la raccolta differenziata. Lo dice l’Europa: la bussola dell’economia circolare è il recupero di materia, solo se questo non è possibile si può procedere, attraverso i termovalorizzatori, al recupero di energia. “All’assemblea dell’Anci – dice Pichetto Fratin – l’ho spiegato senza infingimenti: sulla differenziata noi non arretreremo di un millimetro, è un filone produttivo in cui l’Italia è un’avanguardia europea, il secondo paese dopo il Lussemburgo per percentuali di riciclo, ma, come dice Gualtieri, bisogna ricordare che c’è sempre una quota di rifiuti residui che, anche con una raccolta differenziata altissima, non può essere eliminata e va smaltita con i termovalorizzatori, non con le discariche che sono vietate dalla Ue”. Eppure tra chi si oppone a Gualtieri, dal M5s alla Cgil, circola l’idea che con impianti innovativi di recupero di materia il termovalorizzatore non sarebbe necessario. “Ne sono convinti?”, ironizza il ministro. “Allora ci dicano dov’è la casa loro, facciano questo fantomatico impianto lì, noi gli diamo anche un contributo economico, poi però anche tutto quello che rimane dopo il trattamento di questi impianti alternativi lo lasciamo a casa loro. Francamente, rispetto tutte le opinioni però i numeri dicono che per chiudere il ciclo dei rifiuti servono o una termovalorizzatore o una discarica, il primo è meglio del secondo. Io capisco che chi fa opposizione si può permettere di teorizzare, ma per chi governa deve fare i conti con soluzioni che devono stare in piedi, per questo Gualtieri ha fatto la scelta giusta”.
Dopo il concorso, il nulla?