Roma Capoccia

Allarme incidenti. "Limiti di velocità a 30 chilometri orari e lavori sui black point". Parla l'assessore Patanè

Gianluca De Rosa

Già quasi 100 morti nel 2022, Roma torna capitale dell'in-sicurezza stradale, il Campidoglio corre ai ripari. L'assessore promette la fine dei primi interventi sugli incroci più pericolosi già a dicembre 2023, mentre sulle strade secondarie punta su isole ambientali e limiti di velocità "quasi su tutte le strade"

Già quasi cento morti sulle strade del comune di Roma e della sua Provincia nel 2022, oltre 70 incidenti al giorno e un tasso di mortalità (4,4 ogni 100mila abitanti è il dato 2021) che fa di Roma la Capitale dell’in-sicurezza stradale. Numeri che confermano lo scenario pre-Covid quando Roma era già in cima alla classifica delle città più pericolose per pedoni, scooteristi e automobilisti, con 132 morti nel 2019. A farne le spese, tra gli ultimi, il noto linguista e professore emerito della Sapienza Luca Serianni, investito e ucciso sulle strisce pedonali ad Ostia quest’estate.


L’allarme è stato anticipato nei giorni scorsi dal Corriere della sera.  Quei dati Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità di Roma Capitale, li conosce molto bene. “Li raccoglie la centrale operativa di Roma servizi per la mobilità, purtroppo era una situazione prevedibile”. L’assessore considera il miglioramento della sicurezza stradale in città una delle sue priorità. A luglio insieme alla collega responsabile dei Lavori pubblici, Ornella Segnalini, e al sindaco, Roberto Gualtieri, ha incontrato il delegato delle Nazioni unite per la sicurezza stradale, l’ex direttore generale della scuderia Ferrari di Formula uno Jean Todt. “Abbiamo ribadito l’impegno di Roma nel solco del programma Vison zero che punta ad azzerare le vittime stradali entro il 2050. Intanto l’obiettivo è arrivare nel 2025 riducendo morti e feriti del 20 per cento e della metà entro dieci anni”. Se il dato è noto, gli obiettivi chiari, allora anche la domanda è ovvia: che cosa sta facendo il comune di Roma per fermare quella che, per numeri, è a tutti gli effetti una grave piaga sociale? “L’obiettivo – lo dice subito l’assessore – è ridurre la quantità incidenti e soprattutto la gravità. Per farlo entro fine della legislatura serviranno regole chiare che tengano conto della complessa viabilità romana: sulle strade di viabilità secondaria dovremmo arrivare ad avere limiti di velocità a 30 chilometri orari quasi ovunque, mentre sulle grandi arterie la manutenzione stradale, con i fondi che arriveranno con il giubileo e permetteranno il rifacimento di centinaia di chilometri di strade, il ripensamento degli incroci e delle intersezioni più pericolose dovranno garantire la messa in sicurezza dell’infrastruttura”.


Proprio su questo assessore e sindaco hanno già stanziato le risorse per intervenire sui primi 10 black point, incroci o punti dove tendono ad accumularsi gli incidenti gravi. Via Cristoforo Colombo, dove solo pochi giorni fa è morto un motociclista travolto da un’auto sulla corsia laterale, via Nomentana, via Casilina, la maggior parte dei black point si trovano sulle strade a scorrimento veloce, ma anche delle vie più piccole, ma non mancano anche intersezioni stradali pericolosissime sulle strade di viabilità secondaria. “Attraverso il monitoraggio dei dati sugli incidenti che arrivano alla sala operativa – spiega Patanè – abbiamo analizzato le decine di migliaia di sinistri avvenuti negli ultimi dieci anni, categorizzandoli per luogo e gravità e stimando il costo sociale con alcuni parametri (morti, feriti, veicoli coinvolti, e altri indicatori minori.  Da questa analisi è venuto fuori un elenco di 175 black point su cui stiamo intervenendo: per i primi dieci sono già stati stanziati 4 milioni, ma entro la fine del 2023 interverremo grazie a un accordo quadro sui primi 75, intanto già a dicembre saranno conclusi i lavori sui primi tre: l’incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Canale della Lingua, l’incrocio tra via Nomentana e Corso Trieste e tra via Cardinal Pacca e via Casale di San Pio V”.


Non punti a caso: sulla prima intersezione negli ultimi 10 anni ci sono stati 170 incidenti con 196 feriti, mentre all’incrocio sulla Nomentana i sinistri sono stati 22, con 10 feriti e un morto. “Gli interventi serviranno a migliorare il tratto stradale cambiando quelle caratteristiche che hanno contribuito agli incidenti, si tratta quindi di installazione di semafori o di nuova segnaletica stradale, ma anche costruzione di marciapiedi, spartitraffico o isole salva pedoni”, spiega l’assessore. A via Cardinal Pacca, ad esempio, mancano i marciapiedi in un punto dove si concentrano una scuola, un centro sportivo e gli accessi a villa Pamphili. Non a caso nei 34 incidenti degli ultimi dieci anni sono stati coinvolti due pedoni. Per questo l’intervento di riqualificazione consisterà nella realizzazione dei marciapiedi e nell’installazione di una nuova segnaletica stradale. Per aiutare a comprendere l’utilità degli interventi basta pensare che azioni simili su alcune intersezioni stradali di lungo Tevere Flaminio, con l’installazione di semafori e di spartitraffico salva pedoni hanno ridotto incidenti e feriti anche del 100 per cento.
C’è poi il capitolo isole ambientali. Dice Patané: “Per 69 ci sono già i fondi per la progettazione: saranno pezzi di città con isole pedonali, zone 30 (con limite di velocità a 30 chilometri orari ndr), piste ciclabile e strade scolastiche, perché, come ho già detto, l’obiettivo è ripensare completamente la viabilità secondaria, riducendo di molto la velocità che spesso è la causa della gravità degli incidenti”.

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