(Foto di Ansa) 

Roma Capoccia

Dopo otto anni riapre (rinnovato) il planetario, merita la visita

Gianluca Rosselli

Dopo anni di attese, riapre il Planetario all'Eur, il cui rinnovamento e le nuove tecniche d'avanguardia permettono di perdersi tra gli astri a naso in sù

I crateri della Luna, gli anelli di Saturno, i colori di Marte, i segreti della Via Lattea, le luci lontane delle altre galassie, le nebulose, i soli e i buchi neri. Dopo 8 anni di chiusura finalmente in città riapre il Planetario. La chiusura forzata è stata dovuta ai lavori di restauro del Museo della Civiltà Romana, all’Eur, al cui interno è ospitato. Il Museo è ancora chiuso, ma con i 18 milioni in arrivo dal Pnrr forse si riuscirà ad anticipare la riapertura, prevista per il 2026. Ma intanto, proprio a ridosso del Natale di Roma, ecco il nuovo Planetario (a tagliare il nastro una settimana fa c’erano Roberto Gualtieri e Miguel Gotor). “La chiusura ci ha consentito di modernizzarlo e ora abbiamo una struttura all’avanguardia che non ha nulla da invidiare ai migliori planetari del mondo”, afferma Gabriele Catanzaro, astronomo e comunicatore, membro dello staff scientifico insieme a Giangiacomo Gandolfi, Gianluca Masi e Stefano Giovanardi. 


Il nuovo planetario è stato rinnovato in tutto: ci sono 98 postazioni per ammirare il cielo semisdraiati e una cupola, o schermo emisferico, di 300 mq e un diametro di 14 metri. Al posto dell’antico proiettore tedesco Zeiss Mark II (in esposizione), oggi c’è un sistema digitale basato su 2 proiettori laser con risoluzione in 4 k che coinvolge tutta la cupola. Le immagini proiettate provengono dal data base del planetario che, con l’avanzato software Sky Explorer, permette di elaborare immagini che arrivano dai centri ricerca e dai telescopi dei principali istituti aerospaziali. Su queste immagini si può creare dal vivo qualsiasi ambientazione tridimensionale e immettere un’enorme quantità di dati, con una voce narrante sempre “live”. “In questo modo possiamo dare vita a un vero e proprio spettacolo astronomico che, a secondo del tema, può toccare diversi aspetti. L’esperienza che vogliamo indurre nello spettatore è quella di una vera immersione emozionale”, spiega Catanzaro. 
Insomma, ci si mette comodi, con la testa all’insù, e ci si gode lo spettacolo per 45 minuti. L’evento inaugurale si chiama “Planetario: ritorno alle stelle”, ma presto ci saranno diversi titoli per un cartellone che, in estate, proporrà visioni tutte le sere. Si replicheranno successi del passato, come l’evento sulla Luna, sui misteri dei buchi neri e sul rapporto tra stelle e romanticismo, e ce ne saranno di nuovi, mescolando astronomia e scienza con arte, storia e letteratura. Non solo scolaresche e ragazzi, dunque, ma anche adulti. Nei prossimi mesi, inoltre, si potrà seguire il viaggio nello spazio di Samantha Cristoforetti a bordo di Space X. E mentre l’Europa brucia per la guerra, alzare gli occhi al cielo e dare uno sguardo all’universo fa bene al cuore.   

Di più su questi argomenti: