Il presidente del Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Ansa)

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Su discariche e rifiuti il Pd, in comune e regione, sfugge alle domande dell'opposizione

Gianluca De Rosa

Zitti e monnezza: FdI pressa e chiede chiarimenti in Campidoglio, ma l’assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi diserta l'audizione. E a livello regionale la musica non cambia: al question time su Albano e sulle interdittive antimafia, previsto per lunedì scorso, non c'erano né Zingaretti né l'assessore competente

 “Nonostante una data concordata da un mese, nonostante la richiesta, da me accolta, di eliminare un punto dall’ordine del giorno, senza neanche mandare un membro della sua segreteria, l’assessore Alfonsi ha disertato la sua audizione in commissione”. La denuncia della “fuga” lanciata da Andrea De Priamo, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia e presidente della commissione capitolina Trasparenza che ieri mattina avrebbe dovuto audire sul tema “discariche di servizio e dislocazione dei biodigestori” l’assessora ai Rifiuti Sabrina Alfonsi è solo l’ultimo atto di un copione che sul tema spazzatura e discariche va avanti da giorni.

 

FdI pressa, chiede chiarimenti, alimenta dubbi e polemiche. Il Pd di governo, in Campidoglio come in Regione, non risponde, non si presenta, nicchia. Pochi giorni fa era successo qualcosa del genere anche in Regione Lazio. La consigliera di FdI Chiara Colosimo aveva presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulle interdittive antimafia che gravano sulla discarica di Albano, l’invaso sequestrato per altre ragioni dalla procura di Velletri alcune settimane fa che ha messo in crisi la gestione del ciclo nella Capitale. La risposta era calendarizzata durante il question time previsto lunedì mattina. All’inizio del consiglio però il presidente dell’Aula, il dem Marco Vincenzi, ha dovuto spiegare che per ragioni non note né il governatore Zingaretti, né l’assessore competente, Massimiliano Valeriani, erano presenti. La vicenda delle interdittiva antimafia è stata cavalcata con decisione dal partito di Giorgia Meloni. La scorsa settimana aveva creato un certo imbarazzo al dirigente che comanda la direzione Ambiente regionale, Vito Consoli, che nel corso di un’audizione alla commissione Trasparenza aveva detto di non sapere se le interdittive fossero ancora attive. Peccato che pochi giorni prima il Tar aveva rigettato una richiesta di annullamento proprio di quelle interdittive presentata dalla società che possiede la discarica. 

 

Parlando con alcuni consiglieri Consoli si sarebbe poi sfogato dicendo che non avrebbe più partecipato ad alcuna commissione. Intanto si attende con una certa trepidazione la decisione del Tribunale di Velletri proprio sulla discarica di Albano. I pm ne hanno chiesto il sequestro per l’assenza di una fidejussione che garantisca la bonifica del sito dopo la sua saturazione. La decisione sull’eventuale dissequestro dell’invaso è prevista per venerdì. Non è detto però che proprio le interdittive antimafia possano creare ulteriori problemi alla riapertura del sito.

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