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Papa Francesco e l'udienza apocalittica: diluvio universale, guerra atomica, fine del mondo

Matteo Matzuzzi

Collegandosi ai temi biblici, il Pontefice fa commenti sull'attualità: "La nostra fantasia appare sempre più concentrata sulla rappresentazione di una catastrofe finale che ci estinguerà"

Quasi apocalittica, nei toni, l’udienza generale di ieri mattina tenuta dal Papa. Dopotutto, il tema si prestava, si parlava del diluvio universale: “Dio fu a tal punto amareggiato per la diffusa malvagità degli uomini, divenuta uno stile normale di vita  – ha detto Francesco – che pensò di avere sbagliato a crearli e decise di eliminarli. Una soluzione radicale. Potrebbe persino avere un paradossale risvolto di misericordia. Niente più umani, niente più storia, niente più giudizio, niente più condanne”.

Prima di dedicarsi al lungo colloquio in videoconferenza con il Patriarca di Mosca Kirill, Francesco ha detto che “la nostra fantasia appare sempre più concentrata sulla rappresentazione di una catastrofe finale che ci estinguerà. Quello che succede con un’eventuale guerra atomica. Il ‘giorno dopo’ di questo – se ci saremo ancora, giorni ed esseri umani – si dovrà ricominciare da zero. Distruggere tutto per ricominciare da zero. Non voglio rendere banale il tema del progresso, naturalmente. Ma sembra che il simbolo del diluvio stia guadagnando terreno nel nostro inconscio. La pandemia attuale, del resto, mette un’ipoteca non lieve sulla nostra spensierata rappresentazione delle cose che contano, per la vita e per il suo destino”.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.