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Roma Capoccia

Programmi a confronto: Raggi, Calenda, Gualtieri e Michetti

Gianluca De Rosa

Viaggio nelle proposte dei quattro candidati sindaci di Roma. Rifiuti, mobilità, sviluppo e lavoro

Ognuno ha la sua proposta shock, il suo titolo o, per dirla con Gigi Proietti, il suo cavallo di battaglia. Per Enrico Michetti è l’istituzione di “un assessorato alle Periferie”, per Roberto Gualtieri “la città dei 15 minuti”. Calenda punta invece sul “piano straordinario di pulizia della città”, mentre la sindaca che disse no alle Olimpiadi, Virginia Raggi, promette un “tavolo con le forze produttive per pianificare i grandi eventi”, giubileo 2025 ed Expo 2030. Ci sono poi alcune curiosità. A coordinare il lavoro per la stesura del programma di Gualtieri è stato Marco Simoni, presidente dell’Human Technopole e già capo segretera di Calenda viceministro al Mise. Quelli del candidato del Pd e di quello di Azione sono gli unici ad avere in allegato anche programmi per i singoli municipi. Michetti, che inizia con una celebre citazione di Theodor Mommsen “A Roma non si sta senza avere dei propositi cosmopoliti”, poi parte inanellando un elenco di feste strapaesane da restaurare: la Befana a piazza Navona, il carnevale romano a via del Corso e la festa della canzone romana a San Giovanni. Mentre Virginia Raggi ha fatto una scelta inedita: lasciare il tema più scottante, i rifiuti, alle ultime pagine. Tutti i candidati, comunque, hanno dovuto affrontare i nodi cruciali della politica capitolina: rifiuti, mobilità, sviluppo.  Ecco le loro proposte punto per punto. 

Rifiuti

Sul fatto che la situazione sia intollerabile, i candidati – a eccezione dell’attuale sindaca – sono d’accordo. In tutti e tre i programmi degli sfidanti, seppur con stili diversi, la situazione è ben tratteggiata: a Roma mancano impianti e le discariche. Sulle soluzioni, le strade si dividono: i programmi di Calenda, Gualtieri sono molto ben dettagliati, quello di Michetti è un generico appello a rendere la monnezza una risorsa. Calenda scommette sul raddoppio dell’inceneritore di Acea a San Vittore e sulla fusione industriale tra la multiutility e Ama. Per il resto, il suo programma e quello dell’ex ministro dell’Economia sono molto simili. Anche se, pur senza indicare un’area, Gualtieri ammette l’esigenza di una nuova discarica nei confini comunali (Calenda no). Entrambi dividono le azioni in breve e lungo periodo. Nel breve propongono l’acquisto di tritovagliatori mobili che permettano il trattamento dei rifiuti in attesa della realizzazione dei nuovi impianti. Sul piano logistico il candidado dem propone l’istituzione delle Ama di municipio, vecchia fissazione mai realizzata anche dei 5 stelle. Scarno il programma di Michetti, che però ammette la necessità di una nuova discarica, ma non in zona Malagrotta.

Per Raggi, il programma è l’attuale piano industriale di Ama, con la realizzazione dei nuovi impianti – Tmb, compostaggi e selezione di multimateriale – in modo da portare l’indipendenza impiantistica della città dal 15 al 75 per cento. Sulla discarica in città, la posizione della sindaca è nota: non si può fare. 

Mobilità

La prima notizia è che tutti e quattro i candidati vogliono “la cura del ferro”: completare il sistema di linee metropolitane, con il prolungamento della C fino alla Farnesina, della A a Monte Mario e della B a Casal Monastero. Nel 2016 non era così: i grillini volevano stoppare la metro C e non realizzare la D. Michetti, Calenda e Gualtieri dicono che stopperanno la funiva Casalotti-Battistini voluta da Raggi. Il candidato del centrodestra parla principalmente delle municipalizzate: Atac deve rimanere pubblica. Impostazione opposta a quella di Calenda che promette di mettere a gara il servizio di Tpl (lasciando però metro e linee a rischio industriale ad Atac). Sulle piste ciclabili c’è unanimità. Solo Michetti è netto: quelle di Raggi “non andavano realizzate”. Il programma di Gualtieri è molto minuzioso su mobilità integrata e digitalizzazione, mentre Virginia Raggi promette di istituire un ufficio biciclette e proseguire nel rinnovo della flotta bus: entro il 2030 sogna solo torpedoni elettrici.


Sviluppo e Lavoro

Il tema dello sviluppo economico s’intreccia inevitabilmente con i fondi che arriveranno a Roma con il Pnrr, con il Giubileo del 2025 e con la candidatura per l’Expo 2030. E la conseguenza è che i programmi non dicano cose poi così diverse.

Tutti puntano a realizzare un’agenzia per l’attrazione di investimenti di capitale internazionale a Roma. Raggi assicura di realizzare progetti già inseriti in tre delibere di pianificazione: Roma smartcity, Agrifood Roma 2030 e Tech business Roma 2030. Oltre a realizzare il green innovation hub a via dei Cerchi. Gualtieri, invece, promette di spendersi per portare a Roma la sede dell’Hera (la nuova agenzia europea per le emergenze sanitarie) o dell’Autorità europea antiriciclaggio. Per il resto assicura pieno appoggio al progetto del Roma Technopole (Calenda inserisce la stessa cosa con uno specifico punto del programma). Sogno del candidato del Pd portare anche coworking in ogni municipio. Anche qui il suo programma e quello del leader di Azione si somigliano molto.


Calenda propone di rendere obbligatorio un percorso di educazione finanziaria e digitale per chiunque vorrà aprire un’attività commerciale. Infine, Michetti promette la riduzione dell’addizionale Irpef comunale attraverso un complesso lavoro sui conti comunali.